Il nostro omaggio a tre maestri, di professione e di vita

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Questa mattina abbiamo portato, a nome della Fnsi, dell’Usigrai e di Articolo 21, l’ultimo saluto a Sergio Zavoli.
L’otto agosto saranno passati sei anni dalla morte del nostro presidente Federico Orlando.
Il giorno 9 il suo paese, Pianaccio, nell’Appennino Emiliano, ricorderà e dedicherà la strada principale, strada maggiore, a Enzo Biagi, in occasione del centenario della sua nascita.
Tre maestri, di professione e di vita, che hanno intrecciato il loro percorso con Articolo 21 e che hanno incarnato, ciascuno con la sua originalità, comuni valori e passioni civili.
Tutti e tre hanno sempre portato nel cuore l’amore per la libertà di informazione,segnati dal doloroso ricordo di una dittatura che aveva imposto un sanguinoso bavaglio e cancellato la la libertà di parola e lo spirito critico.
Le loro biografie sono accomunate dal rifiuto per censure e bavagli di ogni natura e colore.
Per loro le parole non sono mai state pietre da scagliare contro l’avversario di turno, ma strumenti per favorire la comprensione degli eventi, per dare un contesto al testo, per unire alla velocità dettata dalle esigenze della cronaca, quella profondità necessaria a garantire ad ogni lettore il diritto ad essere informato.
Per questo il loro giornalismo abbondava di sostantivi a scapito degli aggettivi.
“Saper levare” è la virtù dei grandi della musica, della scultura, della pittura, ma anche del cronista che ambisca ad andare oltre la narrazione dell’istante presente.
Avevano una grande passione per ogni innovazione, anche tecnologica, ma  prima della tecnica, veniva sempre lo spirito critico, senza il quale la perizia era ed è destinata a restare senza anima, senza la luce capace di illuminare le oscurità e di dare un senso alla materia grezza e, talvolta, carica di ambiguità.
Sino alla fine hanno trattato oggetti e soggetti della loro scrittura con grande umiltà e passione umana, rispettando differenze e diversità, inverando ed esaltando i valori che ispirano  l’articolo tre della Costituzione.
Ricordiamo ancora Federica Orlando arrivare alla Camera dei deputati, taccuino alla mano e chiedere informazioni all’ultimo dei deputati o al ministro di turno, registrando,ogni parola, ponendo domande, cercando sempre un riscontro tra parole e fatti.
Come dimenticare la dignità e la forza che hanno caratterizzato la risposta di Biagi a quel vergognoso “Editto bulgaro”, una delle pagine più sporche della nostra storia repubblicana, un vero e proprio oltraggio all’articolo 21 della Costituzione.
Cosa dire ancora di Sergio Zavoli, giornalista, scrittore, autore, parlamentare esemplare e sempre pronto ad ascoltare e a consigliare l’ultimo della fila, fosse anche il più umile dei gregari di uno dei tanti Giri di Italia, accompagnati dai suoi Processi alla tappa.
Allo stesso modo ha guidato la giuria del concorso articolo 21, fortemente voluto dal suo amico Renato Parascandolo, leggendo e correggendo centinaia di temi.
Nella grande casa di articolo 21 si sono spesso intrecciati i loro percorsi.
Federico Orlando è stato il fondatore e il presidente e, da liberale di razza, ci ha insegnato come “La casa delle differenze”sia sempre preferibile  all’uomo solo al comando, despota insofferente ai “Riti” del confronto, della discussione, della mediazione, del compromesso.
Enzo Biagi, grazie a Loris Mazzetti, amico di una vita e alle figlie Carla e Bice, ha patrocinato la nascita di questa associazione, ricordando a tutte e a tutti che la Costituzione antifascista non è materia contrattabile, nè per opportunità,né per opportunismo.
Una lezione che valeva ieri e, almeno per questa comunità, continua a valere anche oggi, di fronte ai rinnovati assalti dei nuovi squadristi e dei loro padrini politici.
Sergio Zavoli, sino all’ultimo giorno, ha insegnato alle migliaia di ragazze e ragazzi che hanno scelto di partecipare al progetto di Articolo 21, che la libertà di informazione rappresenta l’architrave della democrazia, senza la quale l’intero edificio è destinato a cadere.
Per queste ragioni abbiamo deciso di ricordarli insieme, non per annullare diversità e originalità dei caratteri e delle biografie, ma per esaltare quei tratti comuni che hanno contribuito a edificare la Costituzione.
“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore..”, così recita l’articolo 54 della Costituzione, e loro lo hanno sempre fatto.
Noi siamo “onorati”di averli conosciuti, frequentati, ed accolti nella grande e generosa comunità di Articolo 21.

P.s. La riunione di redazione di lunedì 10 agosto alle ore 8,45 sarà dedicata al loro ricordo.
La redazione fornita le credenziali a quanti vorranno partecipare


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