Conferenze stampa senza giornalisti e senza domande, la strana “prassi” della Lombardia al tempo del Covid

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E’ possibile davvero andare avanti a suon di comunicati stampa e conferenze dei politici senza domande da parte dei giornalisti? Se lo chiede una nota firmata dal comitato di redazione del Tgr Lombardia e inviata al Presidente della Alg, Paolo Perucchini, al presidente e al segretario della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, e al segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani.

“E’ ormai prassi consolidata da parte della Regione Lombardia pubblicare sul proprio sito un punto stampa giornaliero (https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/) sull’andamento dei casi di Covid-19 in cui è il capo ufficio stampa a porre le domande agli assessori e al presidente. I colleghi si ritrovano così con un pacchetto chiuso, senza la possibilità di porre alcuna domanda e quindi privati della possibilità di fare il proprio lavoro. Anche il Comune di Milano, in particolare il sindaco Sala, non è da meno con una serie di video-messaggi pubblicati sui social network. – si legge nel documento – Ci chiediamo fino a quando ci sarà nei fatti impedito di porre domande alle istituzioni e ai rappresentati della politica. Capiamo l’impossibilità di farlo di persona in una conferenza stampa, ma esiste la possibilità di farlo da remoto. E allora che ci venga data. Oppure le domande danno fastidio? Ricordiamo ai colleghi che martedì è stato approvato da tutti i Cdr delle testate Rai un documento (verrà reso pubblico lunedì) che è un Carta di impegno sulle buone pratiche per chi si occupa di politica nella quale si ribadisce che non esiste alcun motivo per utilizzare dichiarazioni ottenute senza la nostra intermediazione giornalistica. E nel caso ci si trovi costretti da un superiore a utilizzarle è ammesso il ritiro della firma. Cdr e Usigrai saranno al fianco dei colleghi che decideranno di farlo. Chiediamo quindi al Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti di intervenire presso i capo ufficio stampa della Regione e del Comune di Milano affinché venga garantita a tutti i colleghi la possibilità di porre domande. A garanzia del diritto dei cittadini ad essere realmente informati”.


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