“Hammamet”, la vacuità del potere oltre i confini del lecito 

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“Hammamet” di Gianni Amelio, girato nella stessa casa dove Bettino Craxi ha vissuto l’ultimo periodo della vita insieme alla famiglia, sebbene nessuno ne pronunci il cognome, è un film che farà discutere e probabilmente scontenterà sia chi ne avrebbe voluto un’improbabile riabilitazione, sia chi maggiore attinenza ai fatti e valorizzazione della storia giudiziaria, pur se ovviamente non è contro il lavoro di “Mani Pulite”.  

Gabriel Garcia Marquez, autore de “L’autunno del Patriarca”, scrive: “Ho sempre creduto che il potere assoluto sia la realizzazione più alta e più complessa dell’essere umano e che per questa ragione riassuma forse ogni sua grandezza e miseria”. Gianni Amelio tenta una ricostruzione psicoanalitica di un re detronizzato dandogli la parola tra virgolette, del resto nessuno può credere di riflettere sul potere e curare le storture di una società senza indagare l’uomo.

“Hammamet non è un film su Craxi” – dice Gianni Amelio nel presentare il suo lavoro – “non volevo fare una biografia, né il resoconto esaltante o travagliato di un partito. Dalla proposta del produttore di un film su Cavour sono arrivato a qualcosa vicino ai nostri giorni, Bettino Craxi, scegliendo di metterlo a confronto negli ultimi mesi di vita con sua figlia, che ho chiamato Anita, come quella di Garibaldi, eroe che Craxi amava”. Di fatto il protagonista ha una perfetta somiglianza con il segretario del Partito Socialista Italiano, grazie al talento straordinario e conturbante dell’ interprete, Pierfrancesco Favino, e a quello dei truccatori, 

Quella che Amelio realizza, aiutato dall’immaginazione, è una storia simbolica ed esente da giudizi, che lascia allo spettatore. Il suo è il ritratto umano di un leader che raggiunge l’apice del successo e cade, condannato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti: emblema della vacuità rischiosa di un potere conquistato con mezzi oltre i confini del lecito, al quale uomini senza qualità hanno aderito per interesse, pronti ad abbandonare la mangiatoia divenuta scomoda. Il Craxi di Amelio è un personaggio shakespeariano che tesse la propria autodifesa e allo spettatore comunica solitudine, caducità e dolore, esempio di un’esistenza autodistruttiva e distruttiva verso gli eredi. 

Un Craxi diabetico ma goloso di dolci e pastasciutta, incurante della propria salute, fa pensare alla sua stessa bulimia di potere. Fausto, personaggio immaginario, che nel film ha le sembianze del figlio di un collega di partito morto suicida, è mosso da impulsi omicidi verso di lui, ne diventa contraltare e voce della coscienza, e tuttavia l’ex capo ha bisogno del ragazzo e lo stima: allegoria di un conflitto interno che può sconfinare nella follia. 

  • Regia: Gianni Amelio
  • Cast: Pierfrancesco FavinoClaudia Gerini, Livia Rossi, Luca Filippi, Silvia Cohen, Omero Antonutti, Renato Carpentieri, Giuseppe Cederna
  • Genere: Biografico, drammatico, colore
  • Durata: 126 minuti
  • Produzione: Italia 2019
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Data di uscita: 9 gennaio 2020

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