“Rispettare la Costituzione antifascista”, a Latina la festa tra i giovani

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Quando la diciottenne che rappresenta la Rete degli studenti pronuncia le parole “libertà” e “Liberazione” e “democrazia” sul basolato dove è stata appena messa la corona di fiori per i morti della Resistenza la festa del 25 Aprile è compiuta anche a Latina, la città piena ancora di simboli fascisti che si ritrova dentro le parole di una ragazza. E lei che ha preso il testimone dei valori che la Giornata di oggi rappresenta e li sta trasmettendo alle generazioni future.  La festa nel capoluogo pontino ha un sapore diverso, al microfono si alternano la testimonianza di Carmen Martinelli, figlia di partigiani, e le voci del sindaco Damiano Coletta e del rappresentante, Anpi Vincenzo Vita, alle canzoni dei partigiani. E succede tutto in un parco che fino a due anni fa era intitolato ad Arnaldo Mussolini e oggi porta il nome di Falcone e Borsellino, dove l’omaggio alla Resistenza avviene sotto uno degli obelischi con l’aquila del ventennio. La più citata è la senatrice Liliana Segre ad ex aequo con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché entrambi ci hanno ricordato il valore della libertà e il rischio che il fascismo, sotto altre forme ma con la stessa ferocia, possa tornare. E c’è anche tanta Europa, soprattutto nel discorso appassionato del sindaco, Coletta, che sa di dover necessariamente fare una relazione che ricordi alla città lo spettro del fascismo che è sempre in agguato. Vincenzo Vita, presente anche come garante dell’associazione Articolo 21, ha ricordato il valore delle donne della Resistenza e ribadito che tutte le cariche istituzionali debbono rispettare la Costituzione. In più passaggi ha fatto riferimento al pericolo che si corre con i bavagli all’informazione. Probabilmente per la prima volta nell’ex parco Mussolini si è criticato Mussolini, e il fascismo, tra gli applausi di una platea mai così numerosa nelle edizioni sottotono che si sono svolte fino a tre anni fa. In ogni discorso degli intervenuti c’è stata un’esplicita citazione delle frasi del Ministro dell’Interno che proprio alla vigilia della ricorrenza aveva paragonato la Festa del 25 aprile ad un derby tra “rossi” e “neri” e ogni volta si è sottolineato che questa festa è, invece, la giornata in cui si traccia la linea tra fascismo e democrazia, tra regime e libertà, tra repressione e riconoscimento dei diritti, tra ieri (70 anni fa) e oggi, un momento della Storia che taluni vorrebbero riportare a quel passato. Inevitabile il richiamo ai pericoli del sovranismo a un mese dal voto per le Europee. E in conclusione della cerimonia è stato proprio Vincenzo Vita ad invitare pubblicamente le istituzioni ad applicare la Costituzione nella parte in cui prevede lo scioglimento delle formazioni nazifasciste.


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