Ancora due morti sul lavoro. Per favore, non chiamatele mai più “morti bianche”

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Avevano 57 e 60 anni.
Ieri 1 Maggio, Festa dei Lavoratori è morto Giuseppe Mastrangelo, operaio di 59 anni, per essere stato travolto da un muletto.
Oramai è un bollettino di guerra e niente cambierà se il mondo politico non interviene in modo concreto per fermare questa mattanza quotidiana, che non fa solo morti, distrugge famiglie, e rende tanti giovani orfani e soli.
Anche ieri ho letto e ascoltato da più parti il termine “morti bianche”.
Non c’è mai nulla di bianco in una morte sul lavoro!
Mesi fa avevo scritto questo appello, che rilancio, a cui avevano aderito in tanti e a cui spero aderiscano anche i principali mezzi d’informazione e che lo rilancino.
Vi ringrazio fin da ora per quello che potrete fare.
Cordialmente.
Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Firenze
Questo è un accorato appello. Per favore, non chiamatele mai più “morti bianche”. Non lo sono.
E’ un termine che offende, ed offende in particolar modo i familiari e la memoria delle vittime del lavoro.
Queste morti hanno molte cause che devono essere rimosse e portano a ignorare le norme per la sicurezza sul lavoro. Certo non si tratta di incidenti inevitabili o tragiche fatalita’.
Se pensiamo alle famiglie che non vedranno più rincasare il loro caro andato a lavorare, a guadagnare per loro, a produrre benessere per tutti noi, di bianco restano solo le pagine di una vita interrotta, di sentimenti afflitti, di una quotidianità distrutta. Per sempre.
Non sono “morti bianche”, quasi fossero candide, immacolate, innocenti. Chiamarle bianche è insensato e ipocrita, perché sono morti sporche, disoneste e ingiuste. Di bianco non c’è mai nulla. Hanno sempre e solo il colore del sangue, del raggiro e del dolore .

Per questo chiedo a tutti, a cominciare da chi ha il dovere e la responsabilità di informare, di adottare una terminologia che colori di responsabilità queste morti, purtroppo in costante aumento.
È anche partendo dal linguaggio, dal chiamare le cose con il loro nome, dal reclamare il colore delle responsabilità che si combatte una battaglia per una maggiore sicurezza sul lavoro.

Chiunque voglia aderire a questo appello, invii un’email a:

marco.bazzoni01@libero.it

con nominativo, azienda, qualifica e città.

Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze


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