Cinema e Costituzione a Rovigo

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Quattro giovedì per condividere lo spirito della Costituzione con la visione di quattro film italiani, a partire dal 14 marzo, al cinema don Bosco in viale Marconi 5 a Rovigo, vicino alla stazione ferroviaria. Tutte le proiezioni saranno a ingresso libero con eventuale offerta volontaria e avranno inizio alle 21, grazie al lavoro organizzativo dell’associazione Viva la Costituzione con il supporto delle strutture territoriali di Anpi, Associazione combattenti e reduci, Cgil, Cisl, Uil e la partecipazione di Articolo 21. Nell’appuntamento inaugurale verrà proposto “Il vento fa il suo giro” per la regia di Giorgio Diritti, pellicola del 2005 che racconta la vicenda di Philippe un pastore che emigra dai Pirenei francesi alla Valle Maira, stabilendosi in una piccola comunità occitana, dove emergono contrasti e difficoltà di integrazione, anche legati a individualismi e scontri sulla proprietà, sulla gestione del territorio, sul rispetto delle tradizioni. Introdurrà la serata Giorgio Osti, docente di sociologia dell’ambiente all’università di Trieste.

Giovedì 21 marzo sugli schermi andrà “La classe operaia va in paradiso”, realizzato nel 1971 da Elio Petri. Uno straordinario Gian Maria Volonté interpreta Lulù, un operaio metalmeccanico, sostenitore del lavoro a cottimo e fortemente individualista, tanto da entrare in forte urto con i propri colleghi, per lo più sindacalizzati. Dopo un incidente sul lavoro, Lulù apre gli occhi e inizia un percorso tortuoso, nel privato e in fabbrica che, tra prove ed esperienze dolorose, lo porteranno a trasformarsi come lavoratore e cittadino. L’introduzione è affidata al giornalista Maurizio Romanato, fiduciario dell’Associazione polesana della stampa (sezione territoriale del Sindacato giornalisti del Veneto) e amico di Articolo 21. Il nesso tra informazione, democrazia, tutela dei diritti di cittadinanza sarà il cuore della terza serata, giovedì 28 marzo, con “Vajont”, opera del 2001 di Renzo Martinelli.

Il disastro del Vajont, avvenuto il 9 ottobre 1963 e commemorato proprio in questi giorni dal presidente Sergio Mattarella con una visita nel bellunese, provocò 1.917 vittime per l’onda causata da un pezzo del monte Toc franato dentro il bacino idrico delimitato dalla diga, appunto, del Vajont. Una tragedia evitabile, perché prevedibile secondo le cronache della giornalista Tina Merlin che, dalle colonne del quotidiano comunista L’Unità, aveva denunciato già nel 1961 i rischi, finendo sotto processo per il proprio lavoro con l’ipotesi di “diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico”, accusa da cui fu completamente assolta. A introdurre la serata il giornalista Nicola Chiarini, portavoce in Veneto di Articolo 21, componente della giunta del Sindacato giornalisti del Veneto, collaboratore del Corriere del Veneto. Il ciclo si chiuderà giovedì 4 aprile con “Il villaggio di cartone”, opera del 2011 di Ermanno Olmi. Al centro della vicenda l’abbandono di una chiesa che, spogliata dei propri simboli, non perde la propria funzione di luogo di fratellanza, grazie anche alla concretezza della fede dell’anziano parroco che rende lo spazio luogo di accoglienza per emarginati e poveri, senza distinzione di passaporto e nella valorizzazione di un’unica umanità. Sarà il professore Luigi Paolo Zorzato, docente di filosofia e per anni anima del liceo scientifico Paleocapa di Rovigo, ad accompagnare la discussione.

Per ulteriori informazioni e dettagli, contattare l’associazione Viva la Costituzione: wlacostituzione@gmail.com o 0425/25566.


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