21 morti sul lavoro dall’inizio del 2019 ad oggi: un bollettino di guerra

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Dall’inizio di quest’anno ho iniziato a monitorare pure io il triste bollettino dei morti sul lavoro che ci sono ogni giorno in Italia.Oramai (tranne rarissimi casi) non passa giorno che non ci siano dei morti sul lavoro.
Nel monitoraggio sono inseriti anche i lavoratori morti per un infortunio sul lavoro in itinere (tragitto casa/lavoro e lavoro/casa).
Ad oggi siamo a 21 morti sul lavoro: oramai è un bollettino di guerra (e queste sono solo le notizie che escono sui mezzi d’informazione, quindi è molto probabile che le morti sul lavoro siano molte di più)
Molto spesso di questi lavoratori non si sa neppure il nominativo, l’età e come è accaduto l’incidente sul lavoro.
Però questi lavoratori, sono persone, non numeri.
Dietro a loro c’è una madre, un padre, un figlio, una figlia, degli amici, ecc
Ho iniziato a monitorare pure io le morti sul lavoro per sensibilizzare su questi drammi (di cui non se ne parla mai abbastanza, nonostante i drammi quotidiani), che non fanno solo morti, rovinano famiglie e rendono tanti giovani orfani e soli.
Invece è importante che si “riaccendano i riflettori” sulle stragi sul lavoro.
Ma non basta per fermare queste stragi, ci deve essere l’impegno in prima persona anche della politica: la sicurezza sul lavoro dovrebbe essere al primo posto nell’agenda politica di qualsiasi governo, vi pare che questo stia accadendo in Italia?

Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Barberino Tavarnelle (FI)


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