Caso Alpi, Vasaturo: speriamo che nuove indagini approdino a risultati concreti

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Era il 26 giugno 2018 quando il gip di Roma, Andrea Fanelli, in accoglimento dell’opposizione avanzata dalla signora Luciana Alpi, assistita dagli avvocati Giovanni D’Amati e Carlo Palermo, ha ordinato ulteriori approfondimenti nell’inchiesta sul duplice omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin avvenuto a Modagiscio il 20 marzo 1994. Il termine per ultimare le indagini suppletive è appena scaduto. Il gip a giugno scorso ha ritenuto che andasse verificato “come mai Mohamed Geddi Bashir nel 2012 fosse al corrente che Hashi Omar Hassan (l’uomo ingiustamente condannato per l’omicidio Alpi-Hrovatin)” non era l’autore del duplice omicidio; è stato altresì chiesto agli inquirenti di approfondire il motivo per il quale il governo somalo avrebbe corrisposto 200mila dollari all’avvocato di Hashi, “circostanza indubbiamente anomala sia per il fatto che fosse il governo a sovvenzionare la difesa di un privato, sia per l’entità della somma”. Il gip ha inoltre sollecitato l’escussione, previa identificazione, del teste Abdi Badre Hayle al fine di capire da chi sia partito l’ordine di versare 40mila dollari all’avvocato Duale, legale, appunto, di Hashi. Ancora: il giudice ha chiesto di verificare perché alcuni militari italiani del contingente Unisom II delle Nazioni Unite fossero rimasti a Mogadiscio alla data del 20 marzo 1994, quando il contingente aveva già avuto ordine di lasciare la capitale somala.

Come si vede gli approfondimenti richiesti sono tutti molto circostanziati e basati sul nuovo materiale probatorio inserito nel fascicolo, in buona parte, solo ad aprile scorso. A questo punto si spera che tali approfondimenti ci siano stati e che siano utili a proseguire l’inchiesta sul duplice omicidio divenuto uno dei casi irrisolti della Storia recente del nostro Paese. “Tutti noi speriamo che queste nuove indagini siano approdate a risultati concreti”, dice l’avvocato Giulio Vasaturo, che nel procedimento rappresenta come parte offesa la Fnsi, il Cnog e Usigrai, avvalendosi del prezioso supporto di Mariangela Gritta Grainer, memoria storica della complessa vicenda giudiziaria.
“Circa un mese fa – ha rivelato il legale – abbiamo incontrato il Procuratore Capo di Roma, Giuseppe Pignatone, che ci ha confermato il massimo impegno degli inquirenti per risalire agli esecutori ed ai mandanti dell’agguato di Mogadiscio ed a coloro che, successivamente, si sono adoperati per depistare l’inchiesta. In questo delicato momento ribadiamo la nostra massima fiducia nell’operato della magistratura e speriamo davvero in un successo sul piano investigativo”. La scadenza del termine concesso per le ulteriori indagini è stata al centro di un articolato servizio per il Tg3 firmato da Fabrizio Feo, uno dei giornalisti che non si è mai arreso nella ricerca della verità su questa intricata storia. Tutti gli organismi di rappresentanza dei giornalisti italiani intendono tener fede, unitariamente, alla promessa espressa a Giorgio e Luciana, i genitori di Ilaria Alpi: nessun cronista smetterà mai di lottare per avere giustizia e verità sull’agguato premeditato che è costato la vita alla giornalista della Rai ed al suo operatore.

“Ci auguriamo che la scadenza dei termini per le nuove indagini sull’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin non voglia automaticamente tramutarsi in una nuova richiesta di archiviazione. In ogni caso la Procura dovrà comunicare agli avvocati difensori e alle parti civili le eventuali risposte alle richieste e alle domande formulate dal tribunale di Roma.
Per quanto ci riguarda continueremo comunque nella nostra iniziativa #nonarchiviare #Ilariaalpi #MiranHrovatin perché la mancanza di verità e giustizia è un oltraggio alla dignità nazionale e come tale merita la massima attenzione da parte di tutte le autorità istituzionali.
Il prossimo 20 marzo saranno trascorsi 25 anni dal loro assassinio e, insieme a chi  non li ha  mai dimenticati, riuniremo a Roma quanti non si sono mai arresi e hanno trovato il modo per conservare il ricordo delle loro vite e della passione civile e professionale” sottolinea Beppe Giulietti, presidente della Fnsi ricordando l’impegno comune della Federazione insieme a Ordine dei giornalisti,Usigrai e Articolo21 a tenere sempre e comunque vivo il ricordo di Ilaria e Alpi e continuare a chiedere giustizia e verità.


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