Gli spioni e gli spiati

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“..L’insieme degli elementi sin qui rappresentati consente, a parere dell’Ufficio, di chiudere definitivamente il cerchio in merito alle vicende in trattazione e di ritenere indubitabilmente accertate le seguenti circostanze.
..Le intercettazioni telefoniche, laddove coniugate con le analisi dei tabulati telefonici e gli esiti dei certosini accertamenti eseguiti dalla P.G. a riscontro di ciò che è via via emerso dalle conversazioni registrate, consentono di collegare in maniera certa Salvatore GRACEFFA (il cui rapporto col MONTANTE, ai fini che qui rilevano, è indubitabilmente dimostrato dalla documentazione rinvenuta a casa di quest’ultimo) a Marco DE ANGELIS. (Graceffa e De Angelis sono due poliziotti, ndr)
inoltre, è possibile collegare, in maniera altrettanto certa, il DE ANGELIS al DI SIMONE DIEGO (capo della Security di Confindustria, ndr)
Nessuna delle interrogazioni in banca dati rilevate dalle intercettazioni che il GRACEFFA ha eseguito su sollecitazione del DE ANGELIS è giustificata da ragioni legate al servizio svolto presso la Polizia di Stato. Ciò per una duplicità di ragioni:
innanzitutto perché — ed è banale rilevarlo — il DE ANGELIS ed il GRACEFFA nel momento in cui sono state registrate quelle conversazioni non lavoravano nel medesimo ufficio, sicché non si spiega, in astratto, come mai un appartenente alla Polizia di Stato in servizio a Milano (il DE ANGELIS) debba sollecitare un suo collega di Palermo (il GRACEFFA) per eseguire accertamenti che ben potrebbe richiedere all’interno del suo stesso ufficio;
..Infine la Squadra Mobile di Palermo, su richiesta avanzata da questo Ufficio, ha comunicato che, nei periodi in cui sono stati eseguiti i suddetti accertamenti in Banca Dati, non vi era in corso alcuna attività d’indagine sul conto dei nominativi interrogati dal GRACEFFA.
Le ultime due circostanze poc’anzi evidenziate servono, come sarà intuibile, a fugare ogni dubbio sul fatto che si sia in presenza di condotte certamente illecite.
Del resto, se si fosse trattato di attività legittimamente richiesta, non si spiegherebbero le cautele che gli indagati hanno cercato di utilizzare nelle comunicazioni intercorse e soprattutto la titubanza mostrata dal GRACEFFA, in maniera assai eloquente, nel farsi dettare al telefono (in occasione della telefonata del 2 maggio 2016 in precedenza riportata) le generalità del soggetto sul conto del quale occorreva eseguire accertamenti.
..Le acquisizioni sin qui descritte — attesa la diversità ed il notevole lasso di tempo degli accertamenti eseguiti – inducevano a ritenere che il GRACEFFA fosse stato costantemente utilizzato dal MONTANTE per ricavare notizie dalle Banche Dati in uso alle forze di polizia. Sicché questo Ufficio decideva di… Continua su mafie


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