L’industria delle armi e la cultura della violenza negli Stati Uniti

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[Traduzione a cura di Anna Corsanello, dall’articolo originale di Michael Siegel pubblicato su The Conversation]

Gli Americani hanno attribuito a molti fattori, dalle malattie mentali alla sicurezza inadeguata, le colpe delletragiche sparatorie di massa che si verificano sempre più spesso nelle scuole, negli uffici e nei teatri degli Stati Uniti.

Tuttavia, nell’attuale dibattito nazionale sulle cause alla radice della violenza armata, i produttori di armi difficilmente vengono menzionati. Come ricercatore della sanità pubblica lo trovo strano, perché ci sono prove che dimostrano come la cultura intorno alle armi contribuisca significativamente alla violenza armata. E i produttori di armi da fuoco hanno giocato un ruolo importante nell’influenzare la cultura americana delle armi.

Per contribuire a rilanciare questo dibattito che ritengo doveroso, vorrei condividere alcuni fatti critici circa l’industria delle armi da fuoco che ho appreso dalla mia recente ricerca sulla prevenzione della violenza armata.

Incremento delle vendite di pistole

Gli Stati Uniti sono saturi di armi – e nell’ultimo decennio lo sono diventati sempre di più. Solo nel 2016, le industrie statunitensi hanno prodotto 10,6 milioni di armi da fuoco da introdurre nel mercato, rispetto ai 3,6 milioni del 2006. Pistole e fucili compongono circa l’85% della produzione totale… Continua su vociglobali


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