Strage Ustica. Bonfietti: “è la mancanza di documentazione il definitivo ostacolo alla verità”

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Il 10 agosto, con una serata di poesia davanti al Museo per la Memoria di Ustica, si sono chiuse le iniziative per ricordare il 37 anniversario della Strage. Proprio a partire dai versi di x agosto di Pascoli “ san Lorenzo, io lo so….”, un tessuto di poesia, affidato alle voci dei giovani dei Cantieri Meticci, una compagnia operante a Bologna, che vede la partecipazione di persone che hanno vissuto direttamente sulla loro pelle i drammi del nostro tempo, ha collegato simbolicamente il volo spezzato del DC9 Itavia, ai tanti viaggi che percorrono e drammaticamente si concludono nei nostri mari.
Daria Bonfietti, presidente dell’ Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, ha letto pagine tratte da “Sull’Oceano” di Edmondo De Amicis, richiamando le drammatiche vicende dell’emigrazione italiana di fine ottocento, mentre l’Arcivescovo di Bologna, don Matteo Zuppi, ha dedicato la lettura di Salmi ai tanti “ poveri Cristi che ogni giorno si perdono cercando un cammino di salvezza e di speranza”

Tutte le iniziative di quest’anno hanno voluto mettere in primo piano il ruolo del Museo per la Memoria di Ustica nel contesto sociale e culturale della città di Bologna: a cominciare dallo spettacolo “la Balena” che ha visto come protagonisti studenti delle scuole medie e superiori del Quartiere Navile.
Un progetto nato dalla collaborazione con il Ministero dell’Istruzione per “Iniziative didattiche e formative volte ad approfondire il tema del terrorismo e a conservare tra i giovani la memoria di tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale e delle stragi di tale matrice”.

Momento più significativi e cuore delle iniziative è stato poi, proprio il 27 giugno, l’incontro in Palazzo d’Accursio dei parenti delle vittime con il Sindaco di Bologna Virginio Merola e il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
In questa occasione Daria Bonfietti ha ribadito che, dopo che il giudice Priore ha affermato “l’incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto”, dopo le sentenze delle corti civili di Palermo che hanno indicato le responsabilità di Ministeri dei Trasporti e della Difesa, per non aver tutelato i cittadini e poi per aver ostacolato la verità dopo le dichiarazioni del Presidente emerito della Repubblica che ha indicato nei francesi i responsabili della strage, non è più accettabile questo trascinarsi delle cose e si debba arrivare ad una definitiva e conclusiva verità”.

“E’ la mancanza di documentazione il definitivo ostacolo alla verità.  Le indagini della Procura di Roma non trovano elementi per la mancanza di risposte alle rogatorie internazionali. E deve essere chiaro che per giungere a identificare con precisione gli aerei autori dell’attacco al DC9 itavia sono necessarie informazioni militari- che dopo la distruzione effettuata colpevolmente in Italia- sono in possesso di Stati amici o alleati.
Nello stesso tempo la direttiva Renzi del 2014, che conteneva l’impegno a rendere disponibile ogni informazione esistente presso le varie articolazioni dello Stato si sta rilevando – tra volontà di conservazione, ostacoli burocratici e disorganizzazione degli archivi- un grande fallimento.
Ormai su questa mancanza di documentazione è la politica del nostro Paese, colpevolmente troppo assente sulla vicenda Ustica, che deve impegnarsi, perché deve diventare un impegno orientare la diplomazia a far sentire all’estero il nostro bisogno di verità come si deve controllare ad ogni livello il comportamento dei vari apparati dello Stato. La verità definitiva sulla tragedia di Ustica deve diventare un priorità per la difesa della nostra dignità nazionale”.


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