“Una mostra per Casa a Colori”, campagna di crowdfunding In occasione del 25° dalla fondazione dell’associazione Bassanese

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Otto euro: un’ora di gioco per i bambini; 10 euro per un aiuto nella compilazione delle pratiche per la richiesta di cittadinanza; 20 euro per una selezione di 10 cartoline con foto della mostra; 25 euro per la t-shirt tematica; 30 euro per un posto al pranzo etnico; 40 euro per una fantastica acconciatura africana; 60 euro per ricevere un pacchetto-sorpresa con tanti regali; 175 euro per sostenere un progetto di solidarietà; 200 euro per una sessione di ritratto della durata di un’ora; 400 euro per partecipare ad un workshop di fotografia. “Ma se di tutto questo non ti importa, dona 5 euro, non riceverai nulla, se non una mail di ringraziamento”. È questa l’originale proposta di crowdfunding, ideata dalla fotografa Sara Lando di Papermoustache snc, per Casa a Colori onlus, che nel 2017 compie 25 anni. L’associazione di Bassano del Grappa (provincia di Vicenza), che dal 1992 si occupa di immigrazione, intende celebrare l’anniversario con una serie di iniziative. Si comincia il 22 e 29 marzo con la proiezione di due film “Mondo Nuovo” (di Ettore Scola), e “Fuocoammare” (di Gianfranco Rosi), rivolti in particolare ai giovani, che saranno guidati nella visione dalla giornalista Romina Gobbo. In autunno ci sarà un convegno internazionale, incentrato sul “Diritto di non emigrare”: attraverso l’analisi di esperti di geopolitica, si intende evidenziare le situazioni di conflittualità in atto nel mondo, che costringono le persone a scappare dal proprio Paese. Dal 17 marzo (data dell’inaugurazione) al 2 aprile, a Palazzo Bonaguro (via Angarano – Bassano del Grappa), sarà allestita una mostra fotografica di ritratti di richiedenti asilo ospitati nel territorio bassanese. Tutto questo non sarebbe possibile senza la campagna di raccolta fondi ideata e lanciata su https://www.indiegogo.com/projects/una-mostra-per-casa-a-colori-photography-community#/, da Sara Lando, che è anche la fotografa autrice della mostra.

«Per coprire i costi di questa operazione – spiega Sara – avremmo potuto cercare delle sponsorizzazioni. Abbiamo però pensato che poteva essere più significativo coinvolgere quanti riconoscono il valore della diversità e dell’accoglienza».

«Il migrante non è un numero, non è un posto su un barcone, non è solo emergenza, non è solo sofferenza, è parte di una famiglia, di un Paese, di una cultura. Ma prima di tutto è un essere umano. Ed è questo che noi vogliamo sottolineare», aggiunge Enrico Parolin, presidente di Casa a Colori. Tutto questo lo si ritrova nei volti delle persone fotografate da Sara. Si tratta di una serie di ritratti in bianco e nero scattati a più di 30 fra richiedenti asilo, volontari e operatori, ai quali si affiancano altri 40 scatti a colori, ritratti ambientati che mostrano i protagonisti all’interno delle loro case, nei loro luoghi di lavoro o durante le attività quotidiane. Sono volti che sorridono, alteri, fieri. Con la sua macchina fotografica Sara crea ponti e racconta storie di persone che spesso non hanno voce, sono invisibili, ma che davanti all’obiettivo ridiventano Hope, Happy, Eyob… Uomini e donne.

Chi volesse supportare il progetto, può selezionare una delle opzioni di cui sopra, o anche solo condividere questa campagna sui propri social.

 


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