Vita nuova per i capi contraffatti. La Finanzia li dona ai bisognosi

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Circa 200 capi di abbigliamento contraffatti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Cittadella sono stati donati alla Comunità Papa Giovanni XXIII. Rimosse le etichette contraffatte. “Questi capi diventano così riutilizzabili da chi non ha il necessario per vivere una vita dignitosa”

ROMA – Sono 200 i primi capi di abbigliamento contraffatti sequestrati dalla Guardia di Finanza di Cittadella, in provincia di Padova, e donati il 7 febbraio alla Comunità Papa Giovanni XXIII. A darne notizia in queste ore è la stessa comunità che spiega in una nota come verranno utilizzati i capi recuperati, una volta eliminate le etichette contraffatte. “Ringraziamo l’amministrazione comunale di Cittadella e l’assessora al sociale Marina Beltrame che, con la collaborazione della Guardia di Finanza di Cittadella, hanno dimostrato lungimiranza rispetto ai bisogni del territorio – spiega Luca Rinaldi, responsabile di zona della Comunità -. Questi capi prodotti illegalmente diventano così riutilizzabili dai minori e dai disabili accolti nelle nostre case famiglia, dagli adulti che vivono nelle nostre realtà di pronta accoglienza, dalle persone che incontriamo con le nostre unità di strada e che non hanno il necessario per vivere una vita dignitosa”.

La Comunità Papa Giovanni XXIII è presente in Veneto con 67 realtà di accoglienza, 3 cooperative di reinserimento lavorativo, 2 centri diurni per disabili, 1 per psichiatrici, 4 unità di strada contro la tratta delle donne e sostiene 55 famiglie affidatarie. “Nel Veneto — continua Rinaldi — abbiamo centri i prima accoglienza per donne che sono vittime di tratta ai fini della prostituzione, comunità terapeutiche per giovani vittime delle dipendenze. Azioni come questa ci consentono di vivere la nostra chiamata all’accoglienza, facendoci carico delle situazioni di grave emarginazione che incontriamo. Il nostro ringraziamento va anche ai volontari delle associazioni che hanno donato gratuitamente il proprio tempo per rimuovere le etichette contraffatte, permettendo ai capi di abbigliamento di ritornare a vita nuova”.

Da redattoresociale


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