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Questura di Roma, sala stampa chiusa. Si parla di un generico problema di agibilità…

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Chiude ai giornalisti la sala cronisti della questura di Roma, a causa di una presunta inagibilità. Dopo il comunicato stampa diramato dal sindacato cronisti romani, in cui si chiedeva alla questura il motivo della chiusura ed in cui si auspicava un ripristino veloce della sala stampa, l’ufficio di polizia, rispondeva con un laconico comunicato nel quale si parla di un generico problema di agibilità precisando che i rapporti tra questura e giornalisti devono essere esclusivamente telefonici. Questa situazione è solo l’apice di un percorso iniziato qualche anno fa, in cui la stampa capitolina assiste ad un continuo embargo di notizie di cronaca nera.

Ecco il comunicato stampa diramato da noi del SCR, questa mattina :

Da ieri la sala stampa della Questura di Roma è chiusa perché “inagibile”. Alla luce dell’ordinanza interna che dispone la chiusura e che non indica i motivi per la sopravvenuta inagibilità, si tratta quindi di una decisione provvisoria. Il Sindacato cronisti romani, pur preoccupato da ogni segnale che rappresenti una difficoltà del rapporto tra forze dell’ordine  e giornalisti, chiede quindi – certo di analoga preoccupazione da parte della Questura – che il ripristino del posto di lavoro dei cronisti sia il più sollecito possibile. Una postazione simbolo della democrazia assegnata ai cronisti romani subito dopo l’ultimo conflitto mondiale.

Il Sindacato cronisti romani ricorda di aver allestito tre anni fa’ in prima persona l’attuale sistemazione dei giornalisti in Questura, nella nuova sala curando oltre che il restauro anche la messa a norma degli impianti elettrici, per far sì che ogni dettaglio consentisse di rendere il nostro lavoro di servitori dell’informazione il più agevole possibile. Un impegno che trova l’apprezzamento dei più illuminati rappresentanti della sicurezza, che vedono nei giornalisti preziosi collaboratori nella crescita civile della città. Nell’attesa della riapertura della sala cronisti, anche i pochi colleghi con accredito permanente sono sottoposti a un controllo burocratico all’ufficio passi che non ha senso per giornalisti che hanno un rapporto quotidiano con le forze dell’ordine. Da ieri anche il cronista accreditato deve indicare lo specifico interlocutore con cui appuntamento.

Agevolare il lavoro dei cronisti è una necessità per il bene di tutti. Questa consapevolezza è stata una forza, in passato, nel rapporto tra cronisti e forze dell’ordine, vorremmo che lo fosse anche per il futuro.


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