Il “Campo Riformista” di Pisapia. Funzionerebbe?

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Pisapia vuole lanciare un “Campo Riformista” per avvicinare la Sinistra al PD post-referendum. Funzionerebbe? La proposta – benché suggestiva e proveniente da una persona di valore – oggi è irricevibile. Prima deve celebrarsi il congresso del PD. E solo se il renzismo fosse spodestato, si potrebbe aprire una ipotesi di collaborazione tra Sinistra e PD. Questo per il semplice fatto che Renzi non è di sinistra e ha sempre cercato voti a destra. Né sembra consapevole del danno che ha provocato al Paese e al suo partito. Servono risorse interne al PD in grado di rielaborare la sconfitta referendaria, che ha misurato anche la grande sofferenza nel Paese. Il PD può apprendere la lezione, abbandonare i guru strapagati e ascoltare gli italiani impoveriti. Solo questo cambiamento creerebbe i presupposti per un riavvicinamento a sinistra. Altrimenti, no.

Ma non mi sembra questo il clima attuale. A cominciare dalla Direzione, dove non s’è vista la minima traccia di autocritica e il confronto è stato persino vietato. Non solo. Ma Renzi, con un riflesso compulsivo da ludopatico, dopo aver giocato d’azzardo e perso sfidando il Paese sulla Carta, ora vuole puntare tutto quello che rimane del PD per rifarsi con le elezioni.
Immaginare alleanze con una persona così autocentrata e ben lontana dai problemi del Paese è solo una perdita di tempo. Meglio usarlo per fare una buona legge elettorale e andare a votare. Caro Pisapia, grazie lo stesso, ma non perdiamoci di vista.

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