Taranto. 50 milioni negati per i malati causati dall’Ilva.

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Renzi attacca Boccia. Boccia sbugiarda Renzi. Scaricabarile immorale sulla pelle di malati e comunità

Di Pino Salerno

Taranto. 50 milioni negati per i malati causati dall’Ilva. Renzi attacca Boccia. Boccia sbugiarda Renzi. Scaricabarile immorale sulla pelle di malati e comunità

In uno dei suoi tanti comizi quotidiani, Matteo Renzi accende un’altra miccia, che ha fatto scoppiare una vera e propria bomba. Si tratta della vicenda dell’Ilva di Taranto. Era stato presentato un emendamento che, di concerto col governo regionale pugliese e la comunità locale, attribuiva 50 milioni di euro indirizzati a potenziare alcune strutture della sanità tarantina, soprattutto alla luce dei dati epidemiologici e oncologici presentati proprio dal governatore Michele Emiliano. Dati che confermano la gravità delle conseguenze dell’acciaieria Ilva sulle persone. Sono davvero tanti i pazienti, bambini, donne, operai, colpiti da diverse forme di tumore, e da altre patologie pericolose e talvolta mortali. Sulla pelle di queste persone si è giocata, in modo indegno, una partita ridicola in Commissione Bilancio della Camera, dove l’emendamento di attribuzione dei 50 milioni è stato considerato inammissibile dal governo, col consenso del presidente Francesco Boccia. Contro il parere di inammissibilità si è organizzata la comunità tarantina, sostenuta dal presidente della Regione Puglia, che per sabato ha organizzato un sit-in a Palazzo Chigi.

Il sarcasmo di Renzi su Taranto, fuori luogo e indegno di un premier, sulla pelle degli ammalati. Immorale 

E Renzi, dopo aver tolto del denaro importante per tanti ammalati, ha voluto anche fare del sarcasmo sul sit-in: “Mi sembra molto strumentale. Il sit in nel giorno del silenzio elettorale mi sembra vada in tal senso. Il governo ha messo 1 miliardo e 600 milioni su Taranto, quindi figuriamoci se non diamo un’ulteriore mano, se possibile. Ma è il Parlamento a dover decidere”. Spetterà quindi al Senato decidere se e quanti fondi in più stanziare di quelli messi in più sulla sanità, ricordando però che ci sono “altre difficoltà da affrontare nel Paese”, come le realtà colpite dall’amianto. Il premier-segretario invita quindi a usare “toni più sobri” in quanto dall’esecutivo “c’è la massima disponibilità” e chiama in causa il deputato pugliese del Pd Francesco Boccia, critico nei confronti del governo. “E’ il presidente della commissione Bilancio ad aver deciso su quell’emendamento”, ha sottolineato il premier. Apriti cielo. La replica del presidente della Commissione Bilancio della Camera non è fatta attendere, e racconta un’altra verità, facendo emergere la doppiezza di Palazzo Chigi, e l’analfabetismo istituzionale del governo.

Francesco Boccia, Pd, a Renzi: “era una decisione politica, e il governo ha deciso di non stanziare quei soldi per Taranto. I motivi sono ancora incomprensibili”

“Non confondiamo la correttezza del processo legislativo con la politica. Quella sui soldi per Taranto era una decisione politica e Palazzo Chigi ha scelto di non stanziarli. Ora cerca di mettere una pezza peggiore del buco. Ma chi fa politica deve assumersi la responsabilità di quello che dice e quello che fa. E se una cosa non la fa deve metterci la faccia. L’emendamento originario era stato reso inammissibile dopo l’istruttoria degli uffici parlamentari, così come altre 2 mila proposte, perché localistico; caratteristica espressamente vietata dalle nuove regole sul Bilancio dello Stato”, attacca Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera. “Tra le proposte inammissibili, poi, si decide quali rientrano tra i temi di interesse prioritario, per scelta politica del governo, e vengono riformulati dal relatore, con l’ok del governo. Così è successo per l’emendamento Taranto, sulla proposta del relatore c’era l’ok del MEF – aggiunge -. Fino al mercoledì notte, quando mi è stato comunicato che c’era il no di Palazzo Chigi, per motivi tuttora incomprensibili. Salvo poi sentire il sottosegretario De Vincenti fare polemica sbagliando bersaglio, parlando di ‘sanità pugliese inadeguata’ ma ribadendo che al Senato si discuterà se finanziare o meno questa esigenza. E oggi il presidente Renzi racconta una versione in contrasto con quella dello stesso De Vincenti. In realtà sarebbe più semplice ammettere che si è fatta una scelta politica secondo me sbagliata. Bastava assumersi le responsabilità di questa scelta dicendo ‘al Senato lo faremo senza alcun dubbio’ e ci saremmo risparmiati tante inutili polemiche”, conclude Boccia.

L’amaro commento di Stefano Fassina, Sinistra Italiana: “la ricostruzione di Boccia corrisponde al vero. In atto uno scaricabarile”

“E’ davvero imbarazzante lo scaricabarile del presidente del Consiglio sulla vicenda dell’emendamento alla manovra relativo a Taranto”, afferma Stefano Fassina di Sinistra Italiana. “Il presidente della Commissione Bilancio della Camera on. Boccia avrebbe messo al voto l’emendamento – prosegue l’esponente della Sinistra – per stanziare 50 milioni di euro per l’emergenza sanitaria a Taranto. Un emendamento che sarebbe passato a larghissima maggioranza. E’ stata la contrarietà del governo e non altro ad impedire il voto e l’approvazione dell’emendamento. La ricostruzione del presidente della Bilancio Boccia corrisponde al vero. Anche su questa vicenda – conclude Fassina – misuriamo l’affidabilità e la sensibilità istituzionale di Renzi”.

I membri M5S della Commissione Ambiente: “anche Boccia è responsabile”. Chiudere l’Ilva

“È sconcertante il balletto di responsabilità all’interno del Pd sulla vicenda dei 50 milioni ‘spariti’ in Bilancio per i bambini di Taranto. Sconcertante, ma non ci meraviglia affatto. E infatti è in linea con le politiche da sempre adottate dal governo e dal Pd – tutto, Boccia non faccia finta di meravigliarsi – su Taranto e l’Ilva. Boccia si scandalizza ma in Commissione Bilancio non ha detto nulla, e ne era presidente. Quindi in prima istanza toccava a lui valutare gli emendamenti del governo e la polemica successiva è del tutto strumentale”, denunciano i parlamentari M5S delle commissioni Ambiente e Attività produttive di Camera e Senato. “Fanno finta di meravigliarsi come se il Pd non fosse quello degli oltre 10 decreti Salva Ilva, non fosse quello che allunga e procrastina i tempi dei piani ambientali, che scrive decreti contro le decisioni della procura, che mai e poi mai dice l’unica cosa che potrebbe salvare i bambini e i cittadini di Taranto: che l’Ilva deve chiudere”, concludono i parlamentari M5s.

Da jobsnews


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