Grillo e il Direttorio indicano alla Raggi la via da seguire. La sindaca si blinda in Campidoglio, e vince su Muraro e De Dominicis

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Luigi Sambucibi
La sorte della Giunta Raggi, si è decisa lontano da Roma. Grillo è arrivato nella capitale, ma ha preferito tenersi alla larga dalla cittadella del potere e dal Campidoglio. Il Garante del Movimento 5Stelle ha incontrato  il Direttorio in un albergo vicino a Nettuno, dove questa sera è salito su di un palco insieme a Di Battista, che ha concluso nella cittadina tirrenica il suo tour in moto e con la presenza del vicepresidente della Camera Di Maio, finito nel gorgo delle polemiche per aver taciuto su una mail in cui veniva informato dell’iscrizione sul registro degli indagati dell’assessore di Roma Capitale, Muraro, mail inviata dalla senatrice Paola Taverna, componente del cosiddetto mini direttorio romano, che riportiamo integralmente, così come hanno fatto i principali organi di stampa.
Le decisioni del direttorio con Beppe Grillo: via i fedelissimi del ‘raggio magico’: Raffaele Marra e Salvatore Romeo. I due assessori più contestati, Paola Muraro e Raffaele de Dominicis, ancora in sella. Sembra una tregua, più che una pace. Beppe Grillo, dal palco di Nettuno ha provocato così i fans: “Il regime reagisce compatto contro di noi”. Ha poi garantito che Raggi “è nella stessa situazione del primo sindaco negro nel 1968 nel Mississippi. Andrà avanti e noi vigileremo”. Ha fatto un’autocritica troppo comoda: “Qualche cazzata, qualche cazzatina, la facciamo anche noi…”. Ma lei, Virginia Raggi non c’era, a Nettuno. Il discorso più atteso è stato quello del vicepresidente della Camera nell’occhio del ciclone perché il resto dei dirigenti del direttorio lo aveva accusato di aver saputo dell’indagine sulla assessora dell’Ambiente Paola Muraro, ma di aver taciuto e mentito. Preferendo dare la colpa, come al solito, al “sistema dei partiti e dell’informazione legata ad essi”, rei di aver “montato un caso incredibile”.Luigi Di Maio, sorprendendo tutti, o quasi, ha detto dal palco: “Ho commesso un errore, di aver sottovalutato” la mail giunta da Paola Taverna su Muraro. Una mail che, sebbene considerata di poca importanza, Di Maio non aveva riferito. “Ho pensato – ha spiegato – che l’iscrizione nel registro degli indagati fosse stata fatta in seguito alle 14 denunce contro la Muraro presentate in procura dall’ex ad dell’Ama, nominato dal Pd”.

Ecco la mail della Senatrice Taverna che incastra invece Luigi Di Maio
Da fonti giornalistiche ci pervengono notizie circa l’imminente notifica di un avviso di garanzia all’assessore” all’Ambiente del Comune di Roma, Paola Muraro. “Assessore in ogni caso già indagata secondo quanto risulta dalla visura ex art. 335 cpp”. È quanto scrive Paola Taverna, esponente del minidirettorio romano, in una mail inviata al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio il 5 agosto scorso, pubblicata sul sito ilmessaggero.it. “Ti scrivo – premette l’esponente del Movimento 5 stelle a Di Maio – a nome e per conto di tutto lo staff romano, certa che tu riferirai opportunamente agli altri colleghi del direttorio nazionale”. “Allo stato attuale non possiamo escludere ulteriori evoluzioni dell’indagine che portino a contestazioni di maggiore gravità – scrive ancora Taverna a proposito della Muraro – Su questo punto ci consulteremo ulteriormente a stretto giro con il capo di Gabinetto al fine di definire meglio i contorni della vicenda e di valutare le opportune iniziative da intraprendere per salvaguardare l’immagine del Sindaco e dell’interno Movimento”.
La timida e generica risposta del vicepresidente della Camera che aggira e non affronta il problema
Sul punto c’è da registrare una generica risposta dello stesso Di Maio che non si giustifica ma cerca di gettare la palla in fallo laterale: “Ci guarderemo negli occhi, vi racconterò i fatti e ci parleremo senza intermediari. La verità e l’umiltà ci renderà più forti di prima. Il dialogo con le persone oneste porta avanti questo progetto. Non ci fermano. Io voglio dire alcune cose. Non ai media, ma ai cittadini, alla comunità del Movimento 5 Stelle, a tutti coloro che credono in questo Paese. Ci sono tante persone che, in questa accozzaglia di inciuci, gossip e scorrettezze non ci stanno capendo più nulla e vogliono risposte. Il sistema dei partiti e dell’informazione legata ad essi ha montato un caso incredibile che tocca a noi smontare in un minuto. E oggi lo sta montando anche su di me”. Non un parola, almeno per il momento, nel merito del caso Muraro e della mail ricevuta. Ma la giornata va avanti e probabilmente, tutto sarà deciso e stabilito nell’albergo dove è riunito il gotha del movimento, dove spicca, però, l’assenza della sindaca Raggi che attende in Campidoglio lo sviluppo della situazione e soprattutto le decisioni che saranno prese, con la richiesta di applicarle, dal Direttorio. Tutto è dunque ‘sospeso’.
Grillo si prepara a chiedere un radicale cambio di rotta, con dimissioni a raffica
Quello che è ormai certo, è che Grillo, a meno di colpi di scena, chiederà un radicale cambio di rotta. Non è chiaro se la Raggi si sia asserragliata sulle posizioni precedenti alla notizia dell’avviso di garanzia della Muraro o, sia più disponibile ad accettare la linea di azzeramento e ricostruzione della sua squadra di Governo. Quello che è certo è la richiesta, ancora non esplicitata pubblicamente dal Direttorio, di azzerare le nomine di Raffaele Marra (vicecapo di Gabinetto), Salvatore Romeo (capo segreteria), nonché degli assessori Paola Muraro (Ambiente) e Raffaele De Dominicis (Assessore al Bilancio in pectore). Oltre che nel Movimento richieste in questo senso arrivano anche da alcuni componenti dell’Amministrazione, come l’assessore Berdini, che apertamente si schiera per una vera e propria rifondazione della compagine dell’Esecutivo di Roma Capitale ma ammette che la strada è decisamente in salita:
L’assessore Berdini: “Malessere profondo. Se parte una fase nuova cambia tutto. Altrimenti…”. Ma in campidoglio c’è ancora chi resiste…
“E’ certo che c’è un malessere profondo che va assunto da un punto di vista etico. Se si parte da lì c’è una nuova fase, se non si parte da lì è chiaro che cambia tutto…” Analoga, va detto, anche la posizione dell’Assessore alla Cultura Bergamo. Ma le posizioni di Berdini e Bergano, fanno a pugni con quanto dichiarato nella tarda mattinata di mercoledì dall’Assessore al Commercio, Adriano Meloni che alla domanda precisa di un cronista fuori dal Campidoglio, ha risposto così: “Non ci saranno dimissioni. E’ tutto a posto”. Poi rispondendo ancora alla domanda se ci saranno le dimissioni della Muraro ha risposto secco: “No”. Quanto poi a Romeo e Marra, i due componenti del ‘Raggio Magico’ ha risposto tra il serio e lo sprezzante: “Sono due bravi ragazzi…”. A tutto questo va aggiunto che la Raggi, da 24 ore, forse più, non esprime una posizione, resta in silenzio e aspetta asserragliata sul Colle Capitolino.
 

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