Siamo nella grande eclissi

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Il cono d’ombra dell’emergenza del Daesh nasconde tutti i problemi della convivenza. Solo dopo le prime 10-15 pagine del giornale dedicate al dopo-Parigi, la stampa torna – quasi scusandosi – a parlare della crisi, economica e politica, che ha incendiato i dibattiti del pre-Parigi. Eppure continua a dilagare la povertà e l’ingiustizia sociale, le vere cause del cambiamento delle nostre abitudini. C’è la sordina sulle imminenti modifiche costituzionali che comporteranno un accentramento di potere non controbilanciato, mai visto prima. C’è una legge elettorale che soffoca la rappresentanza, ma la questione è finita negli articoli di taglio basso.

La grande eclissi copre le ingiustizie sociali e le emergenze democratiche di un manto di marginalità, perché – dice il potere – ci sono cose più importanti a cui pensare.E guai a chi dissente dall’obbligo del silenzio patriottico, che impone la sicurezza.
Così, un altro pezzo di sovranità popolare viene devitalizzato.
Così, il controllo sociale viene spento.
Così, l’emergenza diventa l’oscuramento della democrazia

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