Il triste Family Day

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Da credente,  il Family Day m’intristisce per la mancanza di intelligenza e accoglienza che ostenta. Si nasce con un’inclinazione sessuale, dice la scienza, che ci accompagnerà per tutta la vita. Gli eterosessuali sono la maggioranza, rispetto agli omosessuali, come chi usa la destra lo è rispetto ai mancini. Ma questo non può essere motivo di discriminazione.

Eppure per anni, negli istituti religiosi più retrivi si forzavano i bambini a scrivere con la destra, non appena manifestavano la propensione ad usare la “mano del diavolo”. Perché già in questa  piccola diversità un clero senza cultura e apertura vedeva un pericoloso disordine.  Così come oggi gli omosessuali vengono indicati dai cattolici fondamentalisti un “pericolo per la famiglia”.
Il “suprematismo” sessuale – gli etero sono migliori degli omosessuali – come quello razziale – i bianchi sono superiori ai neri – è una superstizione che produce “odio giustificato”. Il più devastante, perché l’aggressione viene avvertita come moralmente lecita, in quanto giustificata dalla legittima difesa rispetto alla minaccia dell’insubordinazione degli inferiori, che osano chiedere uguaglianza. Non a caso  i cartelli a Piazza del Popolo non dicevano “Neghiamo i diritti agli omosessuali”, ma “Difendiamo la famiglia”.
Una truffa delle parole che rovescia  la realtà.  Dove  nessun gay ha mai negato diritti alla famiglia tradizionale, mentre avviene spesso il contrario. E così il Cristo dell’accoglienza persino delle prostitute – le abiette del suo tempo – viene oltraggiato da una piazza che si convoca nel suo nome per escludere una minoranza dai diritti. La religione ha bisogno della laicità della scienza per non degenerare.

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