Il destino di Marino

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Marino è stato lento, ma onesto. Quindi penso che debba restare, perché la mafia che ha infiltrato il Campidoglio non ha corrotto il sindaco.  Ciò detto, appare sempre più evidente che noi elettori siamo continuamente posti davanti al dilemma di schierarci per l’onestà di un amministratore o per la sua esperienza politica, come se fosse impossibile trovare  entrambe queste qualità nella stessa persona.

Ora Marino ha finalmente acquisito anche una “competenza capitolina”.
E dopo che ha capito chi sono i corrotti che lo hanno circondato,  deve guardarsi da chi nel suo partito vuole strumentalizzarlo come immagine del “diverso dagli altri” pur di fermare lo smottamento di credibilità del PD romano. Insomma usarlo come controfigura istituzionale, per svuotarlo di poteri con il commissariamento del Giubileo.
Se questo dovesse accadere, allora sì che Marino dovrebbe dimettersi. E lasciare il PD.
Un partito ormai infiltrato da un liberismo carismatico, incompatibile con i suoi valori fondativi..

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