#FreeAustinTice, la campagna lanciata da Reporters Sans Frontières

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C’è bisogno di sostenere la libertà d’informazione ora più che mai; stiamo attraversando un periodo critico in un mondo divenuto sempre più pericoloso per i giornalisti. Nel solo 2015 , 13 giornalisti sono stati uccisi e 164 incarcerati; siamo fieri di supportare questa campagna per dar voce ad una causa tanto importante.

Le dichiarazioni di Larry Kramer, direttore di USA TODAY, riassumono e contestualizzano il contenuto dell’ultima campagna lanciata da Reporters Sans Frontières: #FreeAustinTice.

Da martedì 19 febbraio, infatti, oltre 268 siti news hanno iniziato a veicolare il messaggio della campagna: fonti “attendibili” vorrebbero Austin Bennett Tice, il reporter free lance scomparso in Siria il 13 agosto 2012, vivo e lontano dalle mani dell’ISIS. RSF ha deciso di alzare la voce per squarciare quel cupo silenzio che era andato creandosi in assenza di notizie sulle condizioni del giornalista statunitense.

Delphine Halgand, presidente del dipartimento U.S.A di RSF, ha parlato di una campagna “senza precedenti”, tra i partners ufficiali spiccano già Gannett & USA TODAY, GlobalPost, Hearst Newspaper Group, McClatchy Newspapers, l’Atlantic Media Group, il Washington Post e molti altri. Televisioni, giornali e social si sono uniti nella speranza che, garantendo nuova visibilità al caso Bennett, i rapitori decidano di uscire allo scoperto e liberare l’ostaggio. La campagna non rappresenta soltanto un movimento di riscatto sociale per un concittadino scomparso, ma anche un invito alla libertà d’espressione e ai risvolti politico-istituzionali da essa generati.

#FreeAustinTice è solo il claim di una campagna a cui può partecipare chiunque. È sufficiente sottoscrivere la petizione lanciata dal presidente Obama e condividere sui social una foto contenente la “Blindfold pledge”, la benda-simbolo dell’iniziativa.

Collocata al 177° posto su 180 disponibili nel Pres Freedom Index del 2015, La Siria è attualmente un paese in cui non è possibile praticare liberamente la professione giornalistica. I conflitti armati e le associazioni terroristiche hanno macchiato il 2014 con barbare esecuzioni in mondovisione. Giornalisti, fotografi e free lance sono stati catturati, torturati e, in qualche macabra occasione, trucidati barbaramente in mondovisione.

Articolo21 si associa in tutto e per tutto ai messaggi trasmessi da #FreeAustinTice, invitando i suoi lettori a condividere i contenuti veicolati e ad esercitare sempre, comunque e dovunque la propria, “privilegiata”, libertà di parola.


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