L’Umbria incontra il Kazakhstan: l’esperienza di Cardèto

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Si è tenuto presso la sede di Confartigianato Terni un incontro-convegno in collaborazione con la Camera di Commercio italo-kazaka e grazie al contributo di Casse di Risparmio dell’Umbria, dal titolo “L’Umbria incontra il Kazakistan – Nuove economie a confronto”. Per spiegare agli imprenditori presenti cosa significa investire in Kazakistan, è stato invitato l’amministratore della Cantina vitivinicola orvietana Cardèto Luciano Innocentini che pure è rappresentante per l’Umbria della Camera di Commercio Italo-Kazaka.

La crisi è forte e spinge a guardare verso nuove frontiere. Confartigianato Imprese Terni, impegnata ad aprire prospettive verso i mercati esteri attraverso l’ufficio export ed internazionalizzazione, concentra la sua attenzione sul Kazakistan. Con queste finalità si è tenuto presso la sede di Terni un incontro-convegno in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-kazaka e con il contributo di Casse di Risparmio dell’Umbria, dal titolo “L’Umbria incontra il Kazakistan – Nuove economie a confronto”.  Al convegno, moderato dal responsabile dell’Ufficio Export di Confartigianato Imprese Terni Corrado Bordoni, per spiegare agli imprenditori presenti cosa significa investire in Kazakistan, è stato invitato l’amministratore della Cantina vitivinicola orvietana Cardèto Luciano Innocentini. Non a caso, infatti, recentemente Cardèto ha stretto accordi molto importanti con il paese dell’ex Unione Sovietica grazie all’intermediazione della Camera di Commercio italo-kazaka, rappresentata da Giulio Amatucci.

Innocentini è così intervenuto:
“Oggi c’è una necessità diffusa da parte di tutte le imprese di guardare all’estero a quei paesi virtuosi che hanno risorse e disponibilità finanziarie. Partendo da quest’ottica abbiamo deciso di andare in Kazakistan. E’ ovvio che quando ci si rapporta con l’estero bisogna essere consapevoli di dover affrontare molti problemi.
La prima cosa che ci è stata chiesta era la nostra preparazione a livello strutturale e tecnologico. Una volta appurato ciò, il secondo passo è stato porci un obiettivo preciso per non rischiare di fare un investimento antieconomico.
Abbiamo poi fatto un accurato screening sui potenziali acquirenti e grazie all’intervento della Camera di Commercio Italo-Kazaka ci sono stati presentati una decina di potenziali importatori e distributori. Quindi è iniziato il nostro viaggio verso il Kazakistan, dove abbiamo incontrato i potenziali acquirenti e centrato un obiettivo importante.
I successi non sempre sono scontati e mi sono reso conto, nell’occasione, dell’importanza di andare uniti. Tutte le aziende, dalle piccole alle più grandi, sono in grado di scrivere storie di successo, ma occorre avere i canali giusti e fare i passi giusti. Uno di questi è affiliarsi ad esempio alle associazioni di categoria. Qui in Umbria ci sono imprese con grandi potenzialità anche se non dobbiamo guardare solo le eccellenze, ma valorizzare le possibilità che ogni azienda ha: abbiamo dalla nostra identità culturale, innovazione, storia, tradizioni … a parità di condizioni siamo competitivi sul mercato, anche se perdenti quando ci muoviamo in ordine sparso, dovendo sempre affrontare una concorrenza agguerrita e organizzata.
Andare all’estero è una necessità ma bisogna andarci strutturati e preparati. Fare una rete d’impresa è lo strumento vincente ed innovativo. Non deve spaventare essere piccoli, ci sono sì le difficoltà ma anche grandi opportunità soprattutto se ci si propone insieme ad altri”.
Basti pensare che il Kazakistan, con cui l’Italia intrattiene rapporti di natura economica dal 1992, si sta impegnando sempre più per attrarre investitori stranieri ed è un Paese caratterizzato da un mercato molto attraente anche per il mondo delle Imprese italiane. Un Paese dove il Pil, nel 2013, è aumentato del 6% e all’interno del quale, nei prossimi 4 anni, è prevista una ulteriore crescita annuale del 6/7%. Tutti concetti ribaditi durante l’incontro dalla rappresentante del ministero delle politiche agricole kazako Asel Ramazanova.

I partecipanti al convegno hanno quindi avuto modo di conoscere le opportunità di investimento ed espansione nella Repubblica del Kazakistan; una chance che è stata sottolineata anche attraverso l’intervento del Presidente della Camera di Commercio Italo Kazaka, Giulio Amatucci:

“Nel sistema di globalizzazione mondiale dobbiamo valorizzare il lavoro delle piccole medie imprese italiane, è un lavoro che riempie le esigenze di qualità di servizio che noi possiamo dare e per cui il Kazakistan si sta organizzando. Occorre affiancare le imprese italiane in Kazakistan, fino alla selezione del partner giusto, ci siamo dati questa missione. La linea kazaka si è modificata negli anni, oggi è un Paese che cerca di importare più macchinari e cultura di impresa piuttosto che il prodotto finito. I prodotti vengono realizzati in loco con il contributo delle imprese straniere. Basti pensare che il 40% delle imprese italiane che sono venute in Kazakistan hanno poi realizzato progetti importanti”.

Tra le “priorità” indicate dal Presidente troviamo:

– Tessile e abbigliamento;
– medico e elettromedicale;
– mobili;
– contract e forniture;
– agroalimentare ( prodotti e linee produttive );
– metalmeccanico;
– profumeria e cosmetica;
– eccellenza agroalimentare;
– ristorazione;
– turismo ( flussi e indotto infrastrutturale specifico );
– elettronica e sicurezza;
– serricoltura;
– florovivaistica e piantumazione;
– ambiente ( trattamento rifiuti, interventi di bonifiche ambientali, potabilizzazione ecc.);
– energie alternative;
– sicurezza attiva e passiva;
– formazione;
– tecnica procurement.

Al convegno è intervenuto il Direttore Generale di Casse di Risparmio dell’Umbria Vanni Bovi che ha ribadito l’importanza per le aziende umbre di internazionalizzarsi e aggregarsi.

“Da soli si poteva andare avanti solo venti anni fa, ma non oggi. All’estero – ha detto – il nostro sistema Paese non funziona. Per l’Umbria il Kazakistan è un Paese che si può affrontare con un approccio alla portata di tutti, è un Paese che sta facendo tanti investimenti in ogni settore. C’è una parte dell’Umbria che é in crisi ma anche una parte che sta reagendo e fa investimenti. Come banca possiamo promuovere le rete di impresa, possiamo educare e affiancare quelle aziende che decidono di esportare”.

Ha chiuso i lavori il Presidente della Confartigianato di Terni Giuseppe Flamini:

“In un contesto competitivo senza più confini geografici, l’internazionalizzazione rappresenta la scelta strategica delle imprese del futuro. La Confartigianato è partner affidabile e qualificato delle aziende che vogliono cogliere le opportunità irrinunciabili del mercato globale. Consapevoli che proiettarsi all’estero non è più soltanto un’opportunità, ma una vera e propria esigenza. Desideriamo continuare ad accompagnare le Imprese in questo percorso, in tutte le fasi, aiutandole a farsi conoscere e soprattutto, avvicinarsi ai mercati esteri per esportare. Anche attraverso l’organizzazione di questi importanti incontri che si traducono spesso per l’imprenditore in una vera e propria chance da non perdere”.


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