L’aumento di Renzi. Caffè del 19

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La Stampa: “Ecco l’aumento di Renzi”. L’aumento, non i tagli di Renzi o le tasse di Renzi! Il Fatto Quotidiano: “Renzi batte i gufi 1-0”. Va bene che il giornale di Padellaro e Travaglio poi precisa: “ma è solo il primo tempo”. Però è andata. Il Governo ha trovato i soldi da mettere a maggio nelle buste paga di 10milioni di italiani, lavoratori dipendenti con meno di 1500 euro al mese. “Trovate le coperture” scrive il Corriere. “Manovra di sinistra” fa eco Repubblica. Il Sole e il Giornale obiettano che questo famoso “aumento” non è per tutti. Per ora non riguarda i poveri sotto gli 8mila euro né le partite IVA. Nei “pezzi” di analisi, si sottolinea come molte coperture siano state trovate con provvedimenti “una tantum”: il prelievo alle banche e il calcolo dell’IVA che deriverà dallo sblocco dei pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione. Nel 2015 sarà più dura.

E tuttavia, 4 giorni consecutivi di lavoro senza sosta a Palazzo Chigi, hanno consentito al Premier di andare in buca. E gli hanno dato il destro per lanciare alcuni slogan azzeccati: #80 euro al mese per 10milioni di persone. #normaolivetti tetto di 240mila per stipendi di megadirigenti della PA. #bankitalia con la rivalutazione delle quote al 26% contributo importante delle banche. Si dirà: è solo campagna elettorale. E infatti c’è chi scrive: “Voto di scambio” o “bonus di scambio”. A me sembra, invece, che Renzi abbia imboccato una strada fino a ieri ignota, quella della redistribuzione del reddito e dei tagli ai privilegi per finanziarla. Scelta che non resterà senza conseguenze. Perché senza recuperare l’evasione fiscale dei ricchi, senza tagli alla spesa clientelare, sfoltimento dei privilegi delle corporazioni, il motore del governo finirà presto imballato e l’Italia in rotta di collisione con l’Europa.

Naturalmente il voto degli Italiani alle Europee conterà parecchio, consolidando o meno la luna di miele di Renzi con gli italiani. Pagnoncelli e Ipsos danno, a riguardo, numeri molto favorevoli al segretario- premier: il Pd con 13 punti percentuali più del M5S e ben 15 sopra Forza Italia. NCD che supera la soglia di sbarramento, Tsipras no. Berlusconi spera, naturalmente, di recuperare (oggi la prima intervista) e magari d poter sorpassare sul filo di lana Grillo, il Giornale gufa contro Alfano e oggi dedica il titolo a una lettera di protesta di 15 senatori NCD “Siamo patetici”, dicono i senatori, dunque per Sallusti “c’è aria di fuga”. I grillini raccontano che Renzi mente sempre, affama, inquina, collude con la mafia, ci svende agli americani. La Lega pretende che tutti i mali vengono dall’euro. Alla fine, rispetto al voto politico di un anno fa, il centro di Monti e Casini potrebbe svanire o quasi, la destra pagare la scissione e l’incombente declino del capo, Grillo uscirne sempre forte ma schiacciato (soprattutto per suo merito!) nell’area del livore contro tutti, dell’invidia sociale e della politica luddista. Vittoria di Renzi ma con un panorama politico terremotato.

Intanto segnalo una bella intervista a Dino Martirano del Corriere in cui Stefano Rodotà coglie l’apertura Napolitano “ai professori” (i costituzionalisti più critici nei confronti del progetto di riforme del governo). “Trovo di grandissima rilevanza – chiosa Rodotà – ciò che dice Napolitano perché stiamo toccando un terzo degli articoli della Costituzione e il cambiamento può portare a un mutamento della forma di governo. Una discussione di questa portata non si può incardinare solo su un largo consenso parlamentare ma esige una discussione aperta, franca, tenendo conto anche delle critiche più incisive e dure”. Giusto, e in ogni caso, se anche solo punta a questo “largo consenso parlamentare”, il governo non dovrà irrigidirsi sul dettaglio del testo Boschi né sul dettato Verdini, in tema di legge elettorale. Dopo Pasqua si comincia, vedremo quanto Renzi saprà mostrarsi reattivo.

Da corradinomineo.it

 

 

 


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