Renzi vara il suo governo. Parità di genere e una carezza al Terzo settore

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Il nuovo esecutivo giurerà stamattina al Quirinale. Sedici i ministri, per il 50 per cento donne. A Giuliano Poletti (ex Legacoop) Lavoro e Politiche sociali. Il sindaco antimafia Maria Carmela Lanzetta agli Affari regionali

ROMA – Matteo Renzi ha sciolto le riserve e ha presentato la lista dei ministri. I nominativi erano inseriti tra le proposte relative alla composizione del nuovo Gabinetto di Governo che erano state presentate al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Un confronto, quello tra il nuovo premier e il Presidente della Repubblica, durato circa due ore e mezzo. Alla fine, però, la lista.
I ministeri “sociali” vedono l’ingresso di Giuliano Poletti, 62enne di Imola, che occuperà il ruolo di ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Poletti, già presidente di Legacoop e dell’Alleanza delle cooperative italiane, è proprio espressione di quel Terzo settore che il presidente del Consiglio incaricato non ha mancato di ricordare. All’Istruzione arriva Stefania Giannini, 53enne docente universitaria e segretaria di Scelta Civica (succede alla Carrozza); alla Salute conferma per Beatrice Lorenzin, alla Giustizia Andrea Orlando (ministro dell’Ambiente uscente), alla Cultura Dario Franceschini, tra le altre cose ex segretario del Pd prima di Pierluigi Bersani. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Graziano Delrio, ex vicepresidente dell’Anci e, soprattutto, ministro uscente per gli Affari regionali. Agli Esteri andrà Federica Mogherini, 40 enne deputata del Pd. All’Ambiente andrà Gianluca Galletti, 52 anni e dell’Udc, già sottosegretario all’Istruzione del Governo Letta.
Da segnalare che ministro degli Affari regionali è stata nominata Maria Carmela Lanzetta, 57 anni, già sindaco Pd di Monasterace, in Calabria, che ha subito ripetute minacce di morte dalla criminalità organizzata.

L’abbraccio ideale. Inaspettato, ecco che il tributo più chiaro e limpido Renzi lo ha fatto proprio al Terzo settore. E citando la nomina di Poletti, ha affermato: “Mi piace pensare che la delega al lavoro, al welfare, e anche al terzo settore, vada a Giuliano Poletti. Un terzo settore – ha precisato Renzi – che se andiamo a guardare i numeri è in realtà il primo settore del nostro Paese. Un settore che sta soffrendo molto e più di altri il momento. Nostro compito sarà non solo quello di aiutare ma anche di essere compagni di strada per offrire reali possibilità di cambiamento”.

Non solo grandi mercati. In generale, Renzi ha citato le difficoltà economiche in cui versa l’Italia ma è andato oltre. Nel suo breve intervento, rispondendo alle domande dei giornalisti, egli ha citato il nuovo ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan (64 anni, già consulente della Banca Mondiale, la Bce e la Commisisone Ue. E’ stato vicesegretario generale dell’Ocse) e ha ricordato come oltre all’importante compito internazionale di tranquillizzare i “grandi mercati” c’è anche quello di “portare nel palazzo le istanze e il disagio dei piccoli mercati, quelli rionali”.

Esecutivo “snello” e oltre le “quote rosa”. Il nuovo esecutivo sembra essere andato oltre le tradizionali “quote rosa”. Mostrando un certo orgoglio, Renzi ha sottolineato come la metà del nuovo esecutivo sia formato da donne. Un messaggio per tante ragazze e donne, ha evidenziato, “che pensano che la politica non sia più una cosa seria”. Non solo si tratta di un esecutivo formato da soli 16 ministri. Un vanto, per Renzi, che con una battuta ha evidenziato come “per trovarne uno con meno ministri bisogna tornare a un De Gasperi III°, che se non mi sbaglio aveva appena 15 ministri”.

Un governo fino al 2018. “La situazione – ha dichiarato Renzi all’uscita dal confronto con il Presidente della Repubblica – richiede un grandissimo impegno da parte di tutti. Dobbiamo crederci. Se riusciamo a mettere in ordine le cose che dobbiamo fare, non dobbiamo avere paura di nessuno”. “Puntiamo al 2018 – ha aggiunto -. Mi chiedete del perché due ore e mezzo di confronto con il Capo dello Stato? Beh, dato che vogliamo fare un governo che deve durare anni, mi sembra che si possono impiegare tranquillamente 2 ore e mezzo per mettere a punto le questioni. Penso sia stato un lasso di tempo ben investito”.

Il nuovo governo di Matteo Renzi giurerà questa mattina, alle 11.30, nel salone delle feste del palazzo del Quirinale. (daiac)

Da redattoresociale.it


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