Reggio Emilia. Minacciati studenti che filmano cantiere incediato

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Cinque giovani autori dela web tv “Cortocircuito” sono stati cacciati dalla via antistante con minacce di rappresaglia

“Qui non dovete fare nessuna foto. Non è successo niente. Il microfono te lo sbatto in testa!”. E ancora: “Vi denuncio, questo non è suolo pubblico, è mio! Se vedo qualcosa sul giornale vi vengo a prendere a casa, cercate di smammare”.

Con queste parole, la mattina del 30 luglio 2013, è stato impedito a cinque giovani ventenni, autori della web-tv “Cortocircuito”, di filmare un cantiere andato a fuoco la sera prima. È accaduto a Reggio Emilia, in via Bazzana, nella zona di Acque Chiare. A minacciarli sono stati l’uomo che ha detto di essere il padrone del terreno e alcuni operai, chiamati da quest’ultimo.

I cinque giovani sono risaliti in macchina per andarsene ma mentre si allontanavano, racconta ad Ossigeno uno di loro, Elia Minari, un gruppo di persone che erano nei pressi, ha iniziato ad inveire gridando a gran voce il loro numero di targa. Un furgoncino li ha inseguiti per un centinaio di metri.

“Avevamo letto sui giornali locali la notizia dell’incendio”, spiega Minari, “e volevamo riprenderlo perché stiamo realizzando una video inchiesta sui roghi, probabilmente di natura dolosa, che si stanno verificando ormai da un po’ di tempo nella nostra zona. Eravamo andati lì proprio per fare un sopralluogo, per chiedere spiegazioni e capire cosa fosse successo”.

Su alcuni incendi che ultimamente hanno colpito la provincia di Ravenna sta indagando la Direzione Distrettuale Antimafia. Dietro potrebbe esserci la criminalità organizzata. Per questo “Cortocircuito” se ne sta occupando: da giugno 2009 la web tv, nata dalla volontà di alcuni studenti delle superiori e dell’università di fare informazione, si occupa dei segnali di possibili infiltrazioni mafiose nella zona. Fino ad ora non avevano mai avuto intimidazioni.

“È la prima volta, speriamo che non capiti più”, dice Minari. “Subito dopo l’accaduto non sapevamo cosa fare, siamo andati a fare riprese da un’altra parte. Poi abbiamo deciso di informare i Carabinieri dell’accaduto. I militari hanno confermato che potevamo legittimamente fare quelle riprese. Poiché non ci trovavamo sulla proprietà privata su cui sorge il cantiere, non dovevamo avere il permesso dei proprietari”.

Il vice sindaco di Reggio Emilia, Ugo Ferrari, ha espresso “preoccupazione per gli incendi nei cantieri che si registrano in città e provincia, in questo ultimo periodo con una frequenza quasi quotidiana e per i quali, come si apprende da notizia di stampa, gli investigatori non escludono la pista dolosa”. Ha aggiunto che “l’attenzione delle istituzioni e di tutti i soggetti del territorio deve restare alta”.

Ugo Ferrari ha quindi espresso solidarietà ai ragazzi di “Cortocircuito”: “Quanto è stato riferito dalla stampa è molto grave. Reggio Emilia non accetta alcun tipo di intimidazione. Èimportante, quando si verificano fatti, essere consapevoli che viene colpita un’intera collettività, a partire dalle vittime degli incendi. Le istituzioni non lasceranno mai soli quei cittadini che si schierano in difesa della legalità e del rispetto delle regole”.

Guarda il video dell’intimidazione

OSSIGENO


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