Obliamoci anche Ablyazov?!

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Leggo questo* e provo orrore (solo vergogna mi par eufemismo) già nel modo e nei “mezzi” con i quali una madre e la sua piccola figlia sono state prelevate dunque deportate (focalizziamo per piacere il termine!!).  Poi però c’è tutto il resto che va già dal “ieri” quanto ad amicale legame di nostro ex premier  (anche!) con il dittatore kazako Nazarbayev a un  oggi istituzionale “largamente inteso” da suo fedelissimo soggetto che, oltre essere vice presidente del consiglio, è  anche ministro dell’interno! Dunque su di lui (ché il suo padrone flanella tra prescrizioni e innumerevoli sentenze ancora da passare in giudicato)  ha da ribaltarsi  la primaria responsabilità nell’aver concesso la deportazione della moglie e della figlia di Mukhtar Ablyazov, politico oppositore di quel dittatore kazako amico del suo mentore!

No! Questa non può più passare! Dall’onta (più eclatante) da extraordinary rendition (cfr. Abu Omar) passando per deportazioni che nessuno si fila ma che esistono, questo caso non può proprio più essere consegnato all’oblio, a meno di dichiarare ufficialmente che della carta dei diritti universali, a partire dagli umani  richiedenti asilo politico per sé e per i loro minori figli, l’Italia se ne frega! Se per noi Italia è prioritario, invece, dimostrare il non “fregarcene” va da sé che questo obbrobrio dovrà essere chiarito a costo di prendere a pedate nel sedere, senza se e ma, il pubblico (largo o stretto inteso che sia) deus ex machina !

* http://www.lastampa.it/2013/07/05/esteri/lappello-di-ablyazov-a-letta-faccia-luce-su-questa-storia-x7fJ2K4RLZkRQN0W0qF5mI/pagina.html


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