Madrid «vende» la sua metropolitana E Puerta del Sol diventa «Vodafone Sol»

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Il contratto pubblicitario vale un milione extra l’anno. Per i critici è una svendita che mette a rischio la salute e schiaffeggia la protesta

Di Andrea Nicastro

MADRID – Già le squadre di basket o di ciclismo cambiano nome a seconda dello sponsor, ora tocca alle stazioni della metropolitana. La linea rossa del metrò di Madrid, la numero due sulle dodici cittadine, diventerà da settembre Linea Vodafone e, da subito, la fermata simbolo della linea (e forse dell’intera rete) il “chilometro zero” della Spagna, la fermata di Puerta del Sol è diventata “Vodafone Sol”. Il rosso tipico del brand non imporrà cambi nella decorazione della linea, dei segnali nelle pensiline e nei corridoi, ma tutte le scritte verranno aggiornate con il nome dello sponsor. Il fatto che sia la Spagna a “vendere” per prima in Europa la propria metropolitana alla pubblicità non deve e non può sorprendere.

MARKETING & SNOBISMO – La crisi delle entrate fiscali dovuta alla crisi economica mette a rischio il mantenimento di tutti i servizi pubblici. Ben vengano quindi le iniziative per mantenerli in efficienza. Eppure c’è a Madrid chi storce il naso. Il diavolo sta nei dettagli e la scelta di marketing madrilena che non va a genio a molti. Non solo per snobismo. Il metrò di Madrid è in gioiello di efficienza, pulizia e capillarità. Carrozze silenziose e pulite in gran parte attive anche nelle ore piccole, vale a dire a disposizione di ciò che resta della movida dei tempi belli. Una rete però costosa da mantenere. Costosissima.

DEFICIT – Nonostante i prezzi alti dei biglietti e i 600 milioni di viaggiatori, il deficit viaggia sugli 800 milioni annui. Il contratto triennale stipulato con il gigante telefonico per il cambio del nome farà entrare nelle casse del Metrò un milione extra l’anno. Un’inezia sostengono i critici. I gestori ribattono che è comunque il 10% delle attuali entrate pubblicitarie e che non è il caso di fare gli schizzinosi tant’è vero che per settembre l’azienda non esclude di dover correggere di nuovo i prezzi dei biglietti verso l’alto.

ONDE MAGNETICHE – L’azienda dei trasporti si è difesa spiegando che il contratto con Vodafone include il miglioramento della copertura per la telefonia mobile in tutte le stazioni della linea. Una toppa peggiore del buco perchè c’è chi teme l’influenza nefasta delle onde elettromagnetiche sulla salute. Il motivo principale delle critiche, però, non è economico, né sanitario, semmai politico. È proprio nella piazza di Sol, infatti, che due anni fa iniziò il movimento di protesta. Per settimane studenti, pensionati, intellettuali e giovani antagonisti si accamparono all’uscita del metrò per chiedere un cambio nella politica sociale, economica e politica del Paese. Porre un logo commerciale sulla piazza pare a molti un’umiliazione, quanto meno una mancanza di rispetto.

SVENDITA – Insomma, a rileggere il contratto con occhi critici lo si interpreta come una svendita che non serve a sanare i conti, mette a rischio la salute e, in più, schiaffeggia la protesta degli Indignados. Sulla stessa linea rossa si arriva anche alla Plaza de toros della capitale spagnola, Las Ventas. Il gigante telefonico ha rinunciato a chiamare “Vodafone Ventas” una fermata che per i tanti contrari alle corride andrebbe proprio eliminata. Chissà che non dovrà pentirsi di non aver fatto lo stesso con la fermata “Sol”.

Da corriere.it


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