(S)consoliamoci: obiettivamente ci poteva andare anche peggio

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l’Unità 06/05/2013
Però ci poteva andare peggio: non ci sono la Gelmini all’Istruzione, Bondi alla Cultura, Brunetta all’Economia, Ghedini alla Giustizia, Formigoni alla Sanità, Ruby all’Integrazione, Fiorito al Welfare, i Cesaroni ai Rapporti col Parlamento, la vecchina discotecara di Uomini e donne alle Pari Opportunità (ma non si esclude che quest’ultima presieda la Convenzione per le riforme). Però ci poteva andare peggio: la Biancofiore c’è, ma l’hanno disinnescata (pare). Però ci poteva andare peggio: nel governo, specie nella quota di centrosinistra, le componenti progressiste, laburiste, laiche, sono meno di quelle cattoliche, per non dire democristiane, ma più di quelle induiste, animiste, luddiste, asburgiche, borboniche e sabaude (rispetto a quelle vandeane c’è un sostanziale equilibrio: si confida che, durante i consigli dei ministri, Lupi non faccia opera di proselitismo). Però ci poteva andare peggio: Letta, nei suoi interventi alle camere, non ha dato l’idea che il centrosinistra fosse sotto schiaffo della destra: è la destra che, appena Letta è uscito dalle camere, ha preso a schiaffi il centrosinistra. Però ci poteva andare peggio: sull’Imu non ci siamo fatti dettare la linea: invece del dettato di Silvio, abbiamo fatto l’analisi testuale del discorso di Letta, però Brunetta ci ha sbattuti dietro la lavagna. Però ci poteva andare peggio: il Pd, dopo l’iniziale sbandamento della base, ha ritrovato una sintonia col suo popolo, e ora sbanda anche ai vertici. Però ci poteva andare peggio: Grillo sta festeggiando l’inciucio, e se vedi uno felice davanti a un disastro simile, ti senti meno colpevole. Però ci poteva andare peggio: Berlusconi ora si atteggia a grande statista, e francamente, per come sono andate le cose, non mi aspettavo una simile modestia, da parte sua.

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