Schulz: “da Borghezio parole vergognose”. Oggi Art.21 a Strasburgo per consegnare 130mila firme ai parlamentari europei

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Quelle di Mario Borghezio su Cecile Kyenge sono ”esternazioni inaccettabili ed una vergogna” per il Parlamento Ue. Lo ha detto oggi ”a titolo personale” il presidente Martin Schulz in una dichiarazione in apertura dei lavori della plenaria a Strasburgo. Schulz ha ricordato che ”una petizione firmata da 130.000 persone” chiede sanzioni contro il leghista. Il regolamento non le permette ma il caso, ha aggiunto Schulz, e’ stato discusso con procedura straordinaria dalla Conferenza dei presidenti. ”Spetta alle autorita’ italiane determinare se c’e’ stato un reato” ha detto Schulz, che pero’ ha riferito di aver ”condiviso con i capogruppo” la sue considerazioni su quelle che ”considero personalmente come esternazioni inaccettabile e vergognose per la nostra casa”. La conferenza dei presidenti, ha aggiunto Schulz, ha deciso di esaminare una registrazione dell’intervista, riservandosi di ”condannare le osservazioni, se del caso, con una dichiarazione congiunta”.

“Una dichiarazione di grandissima rilevanza politica e simbolica”, commenta Stefano Corradino, direttore di Articolo21 e autore della Petizione su Change.org dal titolo “Fuori Borghezio dal Parlamento europeo. #iostoconCecileKyenge”.  Oggi, 21 maggio saremo a Strasburgo. Siamo stati invitati al Parlamento europeo per incontrare i rappresentanti del consesso europeo e per consegnare loro le 130mila firme. In quella sede chiederemo agli eurodeputati di dissociarsi pubblicamente dalle frasi pronunciate dal collega leghista Borghezio nei confronti del ministro italiano all’Integrazione Cecyle Kyenge”.

“Articolo21 – afferma il portavoce Giuseppe Giulietti – esprime un pubblico ringraziamento al presidente dell’Europarlamento Martin Schultz che oggi ha voluto esprimere la sua condanna per le espressioni razziste usate dall’onorevole Borghezio nei confronti della ministra Cecile Kyenge. Il giorno 11 giugno, infine, nella sede della Fnsi a Roma saranno consegnati i tradizionali premi di Articolo21, tra questi due riconoscimenti speciali saranno consegnati a Laura Boldrini, presidente della Camera, e a Cecile Kyenge, in segno di riconoscenza verso due donne che, da sempre, hanno dedicato la loro vita a contrastare razzismi, violenze, intolleranze verso le differenze e le diversità”.

Hannes Swoboda, presidente del gruppo S&D dei Socialisti e Democratici, che il 10 maggio ha incontrato Kyenge a Roma e che, due giorni fa, ha portato la questione alla Conferenza dei capigruppo. ‘Quelle di Borghezio sono parole inaccettabili che esprimono razzismo e danno una pessima immagine del Parlamento Ue’, spiega al telefono Swoboda. Sulla stessa lunghezza d’onda Guy Verhofstadt, capogruppo dei liberali: ‘E’ deplorevole che un membro del Parlamento si faccia beffe dei nostri valori’”.  Borghezio potrebbe essere sospeso solo qualora venissero rilevati gli estremi per attivare la legge Mancino del 1993 sull’incitamento alla discriminazione razziale. “Swoboda – scrive l’Ansa – ha comunque invitato i capigruppo popolare, liberale, verde e della sinistra unitaria a ricevere con lui martedì prossimo a Strasburgo i promotori dell’iniziativa che chiede le dimissioni di Borghezio dall’Eurocamera, petizione lanciata da ‘Articolo 21′ che ha raccolto finora 130 mila firme”.

“L’appuntamento di Strasburgo – sottolinea Stefano Corradino –  oltre a testimoniare il risultato straordinario della petizione attesta la sensibilità di numerosi esponenti del parlamento europeo, di diversi schieramenti che, prendendo pubblicamente le distanze dalle dichiarazioni razziste di Borghezio, ribadiscono la volontà di un’azione europea improntata sul multiculturalismo e sul rispetto delle differenze”. “La petizione #iostoconCecileKyenge è una delle campagne che ha registrato il più veloce e alto tasso di crescita – dichiara Salvatore Barbera, direttore delle campagne di Change.org – a dimostrazione di una grande volontà di mobilitazione contro quel nemico insidioso e troppo spesso tollerato che è il razzismo”.


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