Primo Maggio. Dalle piazze un messaggio al governo

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I disoccupati, ultimi dati Istat , sono 2 milioni 950 mila. Per quanto riguarda i giovani tra i 15 e 24 anni un dato drammatico: i senza lavoro sono il 38,4%, un esercito di 635 mila ragazze e ragazzi in cerca di occupazione. Per quanto riguarda le donne a marzo si registra una perdita di novanta mila unità rispetto a febbraio.Nel 2012 si sono registrati  oltre un milione di licenziamenti. Quasi un milione di famiglie è senza redditi da lavoro. Per quanto riguarda le pensioni il 44% è sotto i mille euro, il 13,2 sotto i 500 euro. Se proseguiamo nell’esame dei dati economici non ne troviamo uno positivo. Il Primo Maggio, in questi anni di crisi, di recessione, per molti, troppi, lavoratori, licenziati, cassa integrati, disoccupati,  giovani precari,non è una giornata di festa. Ma neppure di rassegnazione. I sindacati hanno raccolto le voci che vengono da questo mondo dei senza lavoro ed aprono una stagione di grande mobilitazione unitaria. Nei cortei e nelle piazze, una grande consultazione di massa sulle lotte che prenderanno il via da sabato della prossima settimana. Di fronte a una  situazione che crea drammi sociali, disperazione, rabbia, vede le mense per i poveri sempre più affollate  il problema numero uno del nostro Paese è l’Imu.

Il Paese crolla, ma l’Imu è l’ombelico del mondo
 Berlusconi non intende storie, ha promesso ai suoi amici ricchi non solo che non pagheranno più questa tassa, ma  si vedranno anche restituire le somme versate, con tante scuse. Il governo appena nato, scricchiola già. Il cavaliere manda avanti  la sua lancia più affilata, Renato Brunetta: non solo non si pagherà a giugno, ma neppure a novembre, dicembre. Mai  più o il governo non durerà lo spazio di un mattino. Il premier , nella relazione tenuta alle Camere, a questo proposito ha detto che  il pagamento è sospeso per il periodo necessario a mettere a punto una provvedimento  per rimodulare questa tassa. Le proposte non mancano, riguardano la prima casa in rapporto  con il valore dell’immobile , con i redditi dei proprietari. Ma i berluscones  insistono. Addirittura il vice premier, Angelino Alfano, conferma che l’Imu sulla prima casa non si pagherà mai. Letta, da Berlino dove ha incontrato Anghela Merkel, conferma che si tratta solo di una sospensione. Cgil, Cisl, Uil  non ci stanno. Proprio alla vigilia del Primo Maggio i direttivi Cgil, Cisl, Uil, che non si riunivano insieme da tempo, hanno inviato un messaggio inequivocabile al neonato governo. Le enunciazioni dei problemi non bastano, occorrono fatti. E subito. Per questo hanno chiamato i lavoratori ad una mobilitazione che  avrà la sua punta più alta il  22 giugno  con una grande manifestazione nazionale a Roma. Territori, categorie, daranno vita a una miriade di iniziative, i metalmeccanici della Fiom avevano già programmato  per il 18 maggio il ritorno a Piazza San Giovanni. Si tratta di una iniziativa delle tre Confederazioni eccezionale che segna, ci si scusi il bisticcio di parole, l’eccezionalità, in senso negativo, di una situazione, un tunnel in fondo al quale, contrariamente a quanto più volte ha detto Monti, non si intravede la luce.  Già che ci siamo “eccezionale”, in senso negativo, è che si faccia dell’Imu l’ombelico del mondo. I sindacati non l’hanno presa bene, così come non rilasciano attestati in bianco al governo. Dice Susanna Camusso, a conclusione dei direttivi Cgil, Cisl, Uil, che se si abolisce l’Imu “ vengono sottratte risorse a politiche più necessarie. Bisogna scegliere e dire che si difendono le persone con una sola casa,con valore basso e non chi ha  20 ville e 37 appartamenti”.

Scarsa attenzione del presidente  Letta  al rapporto con le forze sociali
 Per il governo si tratta di un test molto importante, un segnale che indicherà la direzione di marcia. Non c’è da aspettarsi decisioni rivoluzionarie da una alleanza innaturale, con un Berlusconi sempre sul piede di guerra. Ma se si ignorano le grandi organizzazioni sindacali, dei lavoratori e delle imprese, non si va molto lontano. La democrazia rappresentativa  senza un rapporto stretto, di partecipazione, delle forze organizzate della società civile, perde valore, sostanza.La Costituzione, una delle più belle del mondo, parla chiaro. Letta, di fatto, ha ignorato il problema, lo ha sottovalutato. Non diciamo che si è posto nel solco tracciato da Monti per il quale il  rapporto con i sindacati era un inutile fastidio. Ma non ha tenuto conto di quanto Cgil, Cisl, Uil, Confindustria, Rete delle imprese, Alleanza delle cooperative, hanno elaborato autonomamente , programmi molto interessanti e impegnativi per affrontare la crisi. La relazione di Letta non ne ha tenuto minimo conto.  E infatti, salvo  gli esodati e la copertura necessaria perla Cassaintegrazione, molte sono le enunciazioni, pochi gli obiettivi indicati e come raggiungerli.Non basta dire che la questione del lavoro è prioritaria. Lo dice anche Berlusconi, ma prima di tutto mette l’Imu. Il governo e le forze politiche che lo sostengono hanno una buona occasione: guardino alle piazze del Primo Maggio, leggano attentamente la “ piattaforma” messa a punto da Cgil, Cisl ,Uil. Queste piazze parlano anche al Pd.  Se per un attimo i suoi esponenti alzassero gli occhi dalle lotte intestine, dalle correnti e sottocorrenti che si apprestano ad andare al congresso e guardassero alla realtà del mondo del lavoro forse ne guadagnerebbe tutto il Paese.


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