Dalla democrazia liquida a quella liquidata o liquefatta

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Hanno votato e si sono espressi. Un corpo elettorale di 48mila elettori. In pratica gli abitanti di un piccolo quartiere di Roma. Quelli gli aventi diritto. Quanti hanno votato effettivamente ancora non si sa. Meno però dei cittadini romani che hanno votato alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato  sindaco di Roma (erano 100.000).

Dunque, più o meno 40mila persone sceglieranno il candidato presidente della Repubblica di un partito che ha ottenuto 8milioni e mezzo di voti, il 25% dei consensi in percentuale e che ha 150 parlamentari tra deputati e senatori. Se dovessimo fare un parallelo, quando i senatori erano del Regno e si votava per censo si era più democratici perchè si esprimevano più persone. Insomma, fatti due conti sarà una “casta” di fortunati di 40mila persone ad indicare a 150 parlamentari eletti da oltre otto milioni di persone come votare per la massima carica dello stato. Democrazia non liquida, direi, ma liquefatta o forse sarebbe meglio dire liquidata. Poi veniamo ai nomi. Una lettura da cronista. I cinque stelle non vogliono avere alcun rapporto col Pd ma la stragrande maggioranza dei 10 hanno provenienza Pci, Pds, Ds, Pd e, in ogni caso, gli altri appartengono idealmente allo schieramento di centro sinistra. Insomma. Di stranezze davvero tante eh!

C’è Gian Carlo Caselli che fa incazzare i No Tav perchè ne ha arrestati qualcuno. C’è Romano Prodi che da alcuni viene visto come il fumo negli occhi. C’è Emma Bonino che è stata accusata da parte di loro di essere al soldo della bilderberg. C’è Dario Fo che ha già declinato l’invito. C’è Beppe Grillo che ha già detto di no. C’è Milena Gabanelli che non so se se la sentirebbe. Gino Strada, che pensa – per fortuna dell’umanità – a fare altro, ma che sarebbe un grande e giovane Presidente. Poi ci sono Gustavo Zagrebelsky, Ferdinando Imposimato e Stefano Rodotà. Ecco, su quest’ultimo sui 650 voti in Parlamento si potrebbero anche prendere! Ultima chanche per evitare un accordo tra il centrosinistra e il centrodestra e restituire agli italiani un paese normale.


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