Rai, “Nessun imbarazzo per la posizione del consigliere Verro?”

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“Egregio direttore generale: …il candidato Antonio Verro sarà sicuramente uomo di riconosciuto prestigio e competenza professionale ma ci difetta sulla notoria indipendenza, sopratutto dopo le ultime vicende.  Direttore, non trova imbarazzante la posizione del suo valido consigliere?” Questo uno dei passaggi della lettera inviata al Dg Rai Gubitosi  dal Movimento Lavoratrici e Lavoratori Indignerai

LA LETTERA:

Egregio Direttore,
>da diverso tempo non abbiamo più il piacere di leggere una sua risposta tramite il canale mail che Lei ha gentilmente aperto, fornendoci una sottile speranza nel tetro panorama di incomunicabilità della nostra azienda.  La firma del contratto è arrivata grazie al sacrificio dei dipendenti che hanno lasciato generosamente sul piatto parecchi soldi in nome del futuro dell’azienda.  Il futuro che ci ha fatto firmare è un ipotesi, sì, un ipotesi contrattuale mentre il presente purtroppo lo conosciamo bene ed è molto simile al passato. Firmiamo garanzie sul rientro degli appalti e, beffardamente, il giorno dopo produzioni interne Rai vengono sostituite da trasmissioni prodotte da società esterne; la prossima scenografia del “nuovissimo” programma di cucina condotto da Antonella Clerici, ci giunge voce, sarà affidata a Gaetano Castelli, il quale, per creare in studio la succursale della Berloni, distruggerà la costosissima scena progettata da una brava scenografa interna.

Anche la granitica tradizione del festival made in RAI è inquinata dalle società di produzione che, se non possono gestire il programma direttamente, trovano sempre qualcuno pronto a farle lavorare lo stesso. Apprendiamo, infatti, che la Zodiak Active, responsabile della gestione del TELEVOTO, è stata visitata dalla guardia di finanza per accertare la regolare condotta del voto del pubblico durante il festival. La stessa Zodiak, che controlla la società Magnolia, ha venduto alla Rai il format della trasmissione “RAI BOH” chiusa dopo la prima puntata dal nuovo direttore di RAI due Teodoli.   Ma è possibile che in questa azienda la coerenza e la trasparenza vengano sempre risucchiate da oscure e voraci trame private? Tanto poi, al successivo contratto, si sa bene dove prelevare l’ obolo vero?  Altra questione riguarda Antonio Verro, consigliere di amministrazione RAI in corsa per le prossime elezioni al senato con la lista PDL.

Abbiamo sentito le grida del consigliere quando la Littizzetto ha fatto della satira nei confronti di Berlusconi, lo abbiamo sentito stappare bottiglie di champagne alla notizia di assoluzione nei confronti di Minzolini. Insommma un signore che mangia pane e indipendenza.

Egregio direttore le ricordiamo che la legge Gasparri, si, proprio quella che dovrebbe conoscere bene il signor Verro all’articolo 20 comma 4 afferma che:  “Possono essere nominati membri del consiglio di amministrazione i soggetti aventi i requisiti per la nomina a giudice costituzionale ai sensi dell’articolo 135, secondo comma, della Costituzione o, comunque, persone di riconosciuto prestigio e competenza professionale e di notoria indipendenza di comportamenti, che si siano distinte in attivita’ economiche, scientifiche, giuridiche, della cultura umanistica o della comunicazione sociale, maturandovi significative esperienze manageriali. Ove siano lavoratori dipendenti vengono, a richiesta, collocati in aspettativa non retribuita per la durata del mandato. Il mandato dei membri del consiglio di amministrazione dura tre anni e i membri sono rieleggibili una sola volta”.  

Il candidato Antonio Verro sarà sicuramente uomo di riconosciuto prestigio e competenza professionale ma ci difetta sulla notoria indipendenza, sopratutto dopo le ultime vicende.  Direttore, non trova imbarazzante la posizione del suo valido consigliere? Il candidato Verro deve decidere se fare il politico o gestire un’ azienda che fa comunicazione. E’ un po’ come un edicolante che si mette a vendere solo alcuni tipi di giornali in base alle simpatie politiche, un’attività del genere avrebbe vita breve sopratutto se pagata con i soldi del contribuente. Direttore, le elezioni non ci danno garanzie sul futuro e non e’ certo un contratto zoppo e già quasi scaduto che fornisce speranze a lungo termine. Non sappiamo se la nuova classe politica la confermerà alla guida dell’azienda, vorremmo però avere un bel ricordo di Lei.  La invitiamo , un’ ultima volta, a stupirci con decisioni forti.

Cordiali saluti.

MOVIMENTO LAVORATRICI E LAVORATORI INDIGNERAI


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