Maro’…s’ha da votare!

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di Nadia Redoglia
I due marò italiani, accusati in India d’omicidio, hanno chiesto licenza di un mese (?!) per adempiere al loro diritto/dovere di voto per le politiche italiane 2013. Il verdetto, qualunque esso sarà, è già scontato per prima pagina.
Ai nostri universitari Erasmus (centinaia, mica due) che, ricordiamo, nulla c’entrano con gli elogi della follia dell’Erasmus da Rotterdam, bensì sono solo studenti tutelati da (acronimo) progetto europeo “European Region Action Scheme for the Mobility of University Students”, era stata promessa tariffa di rientro in patria a prezzi low-cost sì da agevolarne l’usum elezioni. A ciò era stata dedicata qualche riga. L’ultima fu per informarci che, di fatto, non corrisponderebbe al vero in quanto che, tolto i pochissimi fruitori dei biglietti low-cost disponibili, tutti gli altri (ribadiamo: centinaia, manco accusati d’omicidio, mica due!) avevano da pagare prezzo pieno da tariffa intera, ovvero centinaia d’euro.

A questo punto il minimo che ci possiamo aspettare è che i marò, ove fosse concessa loro licenza (ben) di un mese per votare, si pagassero i loro biglietti a prezzo intero, ma ci basterebbe, ove riuscissero a trovarli, pure quelli low-cost!


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