Il Pdl, esaurite le novelle italiane, attacca Andersen

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di Nadia Redoglia
Emendamento: azione del liberare da difetti, correggere. Mondamento: azione e risultato del mondare o del mondarsi. Ben distanti dalla seconda quelli del Pdl eccellono per preferire sempre la prima, soprattutto perché gratis e protetta da legislazione che (incredibile, ma vero!) vieta forme d’opposizione parlamentare basate su lanci di uova e/o frutta marcia e, alla bisogna, liberatorie   pedate nel culo.

La premessa, per cercare di capire, con infinita buona volontà, con che faccia e/o altra parte corporea, quei senatori Pdl hanno “emendato” (in occasione del decreto sviluppo, nonché della sentenza Mondadori) il 3° grado di giudizio (il proverbiale quanto costituzionale “non c’è il due senza il tre” a loro fa una pippa), proponendo il 4° (!). A detta delle loro “parti” pensatrici la correzione sarebbe utile e doverosa, oltre che per il loro mentore (che per altri fa mentitore) Berlusconi, per evitare che “milioni e milioni” d’italiani si rivolgano alla Corte Europea al solo scopo d’ottenere quella giustizia che i tre gradi di giudizio italiani non riescono a sentenziare.
Un po’ come dire: dato che abbiamo ottenuto, in nome del popolo italiano, la Ruby veramente nipote di Mubarak, che volete che sia, in nome del popolo europeo, (ap)provare che Berlusconi è il babbo (affettuosamente papi) d’Italia e che dunque, così come novellò Andersen (sommo europeo), “quel che fa il babbo è sempre ben fatto” ?!

Vabbe’: che non possano essere mondati è ormai acclarato, ma che ancora oggi abbiano facoltà d’emendare per l’Italia e pur per l’Europa, è roba(ccia) proprio dell’altro mondo!


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