Legge elettorale e conflitto di interessi

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Non sappiamo  ancora come sarà la nuova legge elettorale. Dal momento che, come articolo 21, abbiamo sempre contrastato il “Porcellum” non piangeremo per la eventuale scomparsa di un metodo truffaldino che ha impedito ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Naturalmente , per quel poco che conta, non daremo mai il nostro consenso ad una legge che non dovesse prevedere l’obbligo di dichiarare, prima del voto,  il nome del candidato presidente e della sua coalizione. L’ assenza di trasparenza e il gioco delle alleanze post voto, in questa Italia di oggi, avrebbe il solo obiettivo di aprire la strada alle grandi maggioranze “tecniche”, agli abbracci innaturali che nessuno avrebbe il coraggio di annunciare prima del voto.In ogni caso non daremmo il nostro consenso neanche ad una legge migliore del “Porcellum”, ma che, per la ennesima volta, dovesse tacere sul conflitto di interessi e sulle modalità di svolgimento delle campagne elettorali. Qualunque sarà la soluzione dovrà prevedere l’introduzione di nuove norme, di nuovi tetti di spesa, e delle relative  misure sanzionatorie capaci di garantire una campagna elettorale che consenta a tutti i protagonisti di combattere ad armi pari, o quanto meno in condizioni di accettabile  ”Decenza democratica”. Nelle ultime competizioni così non è stato.Le Autorità di garanzia hanno alzato bandiera bianca, intervenendo tardi e male, spesso a risultato acquisito. Il libero esercizio del voto é stato comunque condizionato da un conflitto di interessi che continua ad essere una anomalia in Europa e che, non a caso, ci condanna, ancora oggi, ad indossare la maglia nera nella graduatoria relativa alla libertà dei media. Questo tipo di spread non sembra appassionare i tecnici di turno, professori o idraulici che siano. Sappiamo che il tema è stato ormai archiviato e che persino quelli che si auto definiscono liberali e liberisti ritengono “poco elegante” parlarne ancora. Sappiamo anche che il solo sollevare la questione ci  assimila ai ” Sabotatori e agli sfascisti”, a quelli che non vogliono far lavorare il presidente Monti… Pazienza! Ce ne faremo una ragione, ma se la legge elettorale non ridurrà anche lo spread in materia di diritti e di libera scelta, non sarà possibile votarla, anzi sarà addirittura doveroso negare il proprio consenso.

dal blog del Fatto Quotidiano


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