Lega pota…pota

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di Nadia Redoglia
Finalmente abbiamo capito perché il trota’s papi insisteva a mostrare quel dito. Gli avevano detto che “in medio stat virtus” e così si persuase che bastava mostrarlo per convincere i suoi fan(atici) verdi, armati e cornuti (oggi pure mazziati), della sua virtuosa onestà distillata in ampolle. Per chiudere il cerchio (delle sóle delle Alpi) ora ci manca solo più di sapere che gli hanno spacciato in merito ai vaffa verbali e gestualizzati, del tricolore a mo’ di carta igienica, delle minacce di morte e/o lesioni sparse un po’ ovunque, oltre ad ampollosi ammennicoli sui generis, che elargisce da 28 anni soprattutto a coloro che il suo papi-compare già nomò…coglioni. Ma, a ben vedere: ci interessa qualchecosa? Non più. Il celoduro, adesso più nudo che puro, s’è (stato?) evirato, anzi triunvirato. E non ce l’ha chiesto neanche l’Europa! (che già di suo sta bene, visto che tra i suoi membri rappresentativi siede un eretto (pardon eletto) Borghezio).
Sapete che c’è (ci sarebbe) quanto al “qualcosina” che dovrebbe (veramente) interessarci?  Il fatto che per ben 28 anni abbiamo consegnato il Paese nelle mani di questi “papi”.
Po(r)ta (e) Pia non ci ha proprio insegnato niente.


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