Sono quattrocento giorni da quando Alberto Trentini, cooperante veneziano, si trova, senza accusa, alcuna sequestrato in un carcere venezuelano.
Da allora tre telefonate a casa, una visita dell’ambasciatore, qualche testimonianza, allarmante, di chi è stato recluso in quel carcere.
Nel frattempo sono tornati a casa prigionieri americani, svizzeri, francesi..
Ci hanno fatto sapere che l’Italia si appoggia sull’aiuto degli Stati Uniti, che, ricordiamolo, vorrebbero invadere il Venezuela, non certo per ripristinare i diritti umani, ma per rimettere le mani sul petrolio.
Dopo 14 mesi vani tentativi e misteriose trattative, il governo italiano gradirebbe toni ancora più bassi, quasi il silenzio., sino a quasi a sfiorare l’omertà.
Per quanto ci riguarda, daremo spazio ad ogni appello che arriverà dalla famiglia Trentini e dalla loro legale Alessandra ballerini, e continueremo a reclamare la liberazione di Alberto trentini.
