In un incontro tra simpatizzanti di sinistra, un “compagno” saluta con il pugno chiuso. Chiedo ad un ragazzo: “Perché quel signore saluta come Trump?”. Lo sguardo perplesso del giovane mi fa intendere che non è a conoscenza dell’espressione “saluti comunisti”. Trump può serenamente salutare con il pugno chiuso, perché la memoria del saluto dei “compagni” è sbiadita, e non solo quella. Ma forse neanche il presidente lo sa che quello è un simbolo di estrema sinistra. Usato senza pagare i diritti d’autore. Molto più coerenti i suoi accoliti che usano serenamente il saluto nazista.
Da sempre i fascisti si sono appropriati di simboli di sinistra ma anche (fintamente) di alcune rivendicazioni. Lo stesso simbolo del “fascio” fu letteralmente rubato ai socialisti del meridione che, tra ‘800 e ‘900 fondarono, particolarmente in Sicilia, i “fasci dei lavoratori”. Difatti quei movimenti vennero ribattezzati come “fasci siciliani” al fine di ridimensionarne la portata storica. Hitler lanciò il suo partito come “nazional socialista”, dove di socialista c’era solo il nome. Difatti vennero ricordati come nazisti. Anche il simbolo nazista fu un furto: la millennaria croce uncinata fu messa dentro un cerchio bianco, in una bandiera assurdamente rossa (e copiata).
Più recentemente la premier Meloni ha salutato il pubblico con la “V” antifascista, ideata da Churchill e poi emblema delle idee libertarie nel mondo. Ma anche l’uso improprio del nome di Mattei, nell’omonimo piano, dimostra la poca dimestichezza con la storia delle destre. Enrico Mattei fu un partigiano che i fascisti li combatteva, un vero esempio di apertura al “terzo mondo”, finanziando molti movimenti di liberazione, senza i quali ancora avremmo le colonie. Mattei pagò con la vita il suo ruolo politico di progressista e antifascista, inviso alle destre. Ma anche “Fratelli d’Italia” ha una diversa paternità: i “fratelli” di Mameli erano i frammassoni risorgimentali.
Ma i fascisti non hanno ritegno. I furti territoriali di Putin sembrano risibili di fronte alle intenzioni del presidente, democraticamente eletto, Trump: Il Canada, La Groenlandia, Panama, la striscia di Gaza. Anche i dazi sono una scelta fascista, perché sottintende una economia autarchica, premessa dell’economia di guerra. La pace è un lusso che un tempo apparteneva alle democrazie.