In Germania più di un milione di persone ha deciso di togliersi di dosso quella tossica fuliggine nera

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E come potevamo noi cantare

con il piede straniero sopra il cuore,

fra i morti abbandonati nelle piazze

sull’erba dura di ghiaccio, al lamento

d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero

della madre che andava incontro al figlio

crocifisso sul palo del telegrafo?

Alle fronde dei salici, per voto,

anche le nostre cetre erano appese,

oscillavano lievi al triste vento.

 

La poesia “Alle fronde dei salici” di Salvatore Quasimodo non perde (purtroppo) di attualità anche se il suo componimento risale a 78 anni fa. E’ ritornata potente alla memoria vedendo nel fine settimana la marea di manifestanti che si sono riversati nelle strade di cento città tedesche (tanto affollate da costringere gli organizzatori ad invitare la gente a restare a casa) per protestare contro un piano promosso dall’estrema destra per la deportazione dei migranti: in particolare i richiedenti asilo, stranieri con permesso di soggiorno e cittadini che hanno il passaporto tedesco ma non assimilati sufficientemente alla cultura tedesca. Insomma sarebbero potenzialmente in odore di espulsione gli otre 5 milini di turchi residente che con il loro lavoro hanno reso possibile lo sviluppo economico della nazione. Una follia che riporta alla memoria il nazismo. A promuovere questo piano è l’Afd (Alternativa per la Germania) non un residuale e nostalgico gruppetto di destra ma un partito strutturato, che ha conseguito anche notevoli successi elettorali, presente anche nel parlamento europeo, in buona compagnia anche di italici compagni di merende.

In Germania più di un milione di persone ieri ha deciso di togliersi di dosso quella tossica fuliggine nera: forse c’è la consapevolezza che il passato (a volte) può tornare. L’Italia affetta dal sonnambulismo (definizione del Censis) fa fatica a ridestarsi dalla “malattia del sonno”. Mancano gli anticorpi per contrastare la cultura che si sta facendo strada de “il pallone è mio e gioca chi mi pare”.  Purtroppo anche coloro che hanno scelto di stare all’opposizione non riescono ad elaborare linee convincenti e la disaffezione alla politica cresce paralizzando di fatto la società civile. Sono sempre più isolate le urla di chi dice no. Pensiero unico e bavagli, tentativi di cambiare costituzione e leggi con artifici che dovrebbero spianare la strada ad una democratura li raccontiamo su questo sito quotidianamente. Ma sogniamo di dar conto anche di efficaci contrasti a questo pensiero autoritario. E’ chiaro che anche chi dice di essere all’opposizione non ha ben chiari i rischi che corre la democrazia italiana.


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