Finanziare un cortometraggio? Si può grazie al fundraising online. I giovani registi si rivolgono alla solidarietà dal basso

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Idee brillanti, nuove storie, tecniche di ripresa aggiornate, giovani e talentuosi registi. L’affaccio al cinema per chi si trova alle prime armi comporta tante difficoltà, legate principalmente ai costi di produzione. Per questo ogni giorno sulla piattaforma GoFundMe nascono raccolte fondi destinate al finanziamento dal basso di un cortometraggio.

Sempre più autori infatti fanno ricorso al fundraising online per ovviare alle numerose spese che occorrono per realizzare uno short film: dai costumi al pagamento della troupe, dagli attori ai macchinari di ripresa e montaggio. In assenza di fondi o finanziamenti, è sufficiente una donazione per contribuire allo sviluppo del cinema italiano grazie ai suoi giovani talenti.

Alice Latte e Miele è un corto che parla di adolescenza, girato a Roma dal ventitreenne regista Riccardo Marino, studente della “Rufa”, stessa scuola di Tommaso Banti, autore di Solo il tuo viso, storia di un ragazzo che sviluppa una visione contorta dell’amore grazie all’aiuto della tecnologia. Relazioni umane complesse, come nel caso di Eclissi di un rapporto, di Nino Zeno, e Scogli, di Giorgia Bucci e del collega Rocco, che analizza la scoperta della mortalità da parte di un sedicenne nel borgo ligure dove trascorreva le vacanze col nonno.

In Memorie di un supereroe di Samuele Tortoioli il protagonista, ossessionato dai supereroi, sviluppa una propria idea distorta di giustizia che lotterà per perseguire. Uno sfondo di disagio sociale come nel soggetto di Lovely Day, di Pierluigi Abiuso e Stefano Caggianelli, un’analisi sulla psicologia umana all’interno della nostra società.

Alessandro Zoppo è già riuscito a raccogliere 4mila euro per realizzare il suo Papà perché?, su un complesso rapporto tra padre e figlia, mentre la crisi di coppia è il tema scelto da Emma Manestovich per il suo prossimo cortometraggio: Claudia lo sa. Il travaglio psicologico del personaggio è anche al centro de La stagione dei fiori, di Fabio Gilioli, che parla del trauma subito da Anna dopo la perdita della madre.

I fundraising, oltre alle spese di realizzazione, possono servire a pagare quelle per le trasferte: i set infatti potrebbero trovarsi in luoghi diversi rispetto a dove risiedono i registi. È il caso di Isaia 1:18-20, storia di un prete di ritorno nella sua città natale, Eboli, dove è ambientato il corto di Maria Rosaria Dell’Orto. Da sud a nord, dove Matteo De Rosa narrerà il Mondo Nuovo di un contadino di Spiazzi di Gromo, in Val Seriana; mentre Velluto rosso di Marco Piras racconta il viaggio di un giovane ed è un’ottima occasione per mostrare al mondo le bellezze di Genova.

L’ambientazione di Sombrerete di Leonardo Carletti è quella di un western rivisitato e caratterizzato da nuove tecniche narrative. Non manca nemmeno il genere horror abbinato alla critica sociale: Cibele è il prodotto di un gruppo di studenti di Roma.

Le donne sono le assolute protagoniste di Sorelle, un corto di Giacomo Bonazzi ambientato a inizio ‘900, di Legame Materno di Simone Arrighi, sulla violenza di genere e contro gli animali, e di M’amo non m’amo, di Francesca Santaniello, che racconta il dramma del Binge Eating, disturbo da alimentazione incontrollata.

Un gruppo di ragazzi dell’Accademia ESCAC di Barcellona sta realizzando uno short film sul fenomeno dei rider: Sebastiàn farà riflettere sulle sfide quotidiane nel mondo delle consegne a domicilio. Lucrezia svelata, di Andrea Luis Bertucci, affronta invece i rapporti intricati tra politica e giornalismo.

Infine, grazie alla solidarietà dal basso è possibile aiutare una squadra di giovani cineasti, Executive, a partecipare a un evento, come il 48H Film Festival di Roma, per mostrare le proprie abilità cinematografiche.


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