A proposito della felpa di Elena Cecchettin. E del consigliere Valdegamberi

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Nei momenti di massimo dolore la gente non fa caso a ciò che indossa, mette su un maglioncino rosso al funerale della madre, relegando il completo nero elegante ai funeraloni di Stato. Elena Cecchettin è una ragazzina traumatizzata dall’omicidio brutale della sorella e quando ha deciso di parlare al microfono di una trasmissione televisiva lo ha fatto, probabilmente, indossando la prima felpa che le è capitata, forse quella con cui aveva dormito, era lì con i capelli in disordine e gli occhi scavati come chi è distrutto dal dolore ma non alienato dalla realtà.  Anzi Elena ha dato a tutti una grandissima lezione di lucidità dicendo che l’ex fidanzato di sua sorella “non è un mostro, ma figlio della cultura dello stupro”. Parole pronunciate dopo il femminicidio numero 103 dell’anno 2023, dopo un’estate passata a contare gli stupri, le violenze tentate e consumate, taciute e poi denunciate. In questo Paese difficile per le donne sono i numeri a parlare. Eppure ci sono (ancora) parole che superano i numeri. Quelle del consigliere regionale Stefano Valdegamberi, eletto con la Lista Zaia, il quale ha trovato il modo e il tempo di notare l’immagine applicata sulla maglietta di Elena Cecchettin. E ha detto questo: “Poi quella felpa con certi simboli satanici aiuta a capire molto…spero che le indagini facciano chiarezza”. Dunque davanti allo smarrimento nazionale per la vicenda di Giulia Cecchettin, mentre in giro per l’Italia si tengono falsh mob, manifestazioni e si sviluppa un dibattito su cosa si può fare sul piano culturale per fermare la violenza sulle donne, spunta un consigliere, di cui è difficile pure pronunciare il nome, che si mette ad analizzare l’abbigliamenti e grida al pericolo satanista. Poi Valdegamberi ha detto, anzi scritto sul suo profilo, anche altro. Per esempio che quello di Elena è “un messaggio ideologico, pronto per la recita”. Frase talmente grave che persino il Governatore del Veneto, Luca Zaia, si è dissociato, mentre molti, dal Pd ad Avs, hanno chiesto le dimissioni del consigliere. Il quale, di rimando, ha ribadito che resterà al sui posto perché ha “solo” espresso un giudizio.
Chi è Stefano Valdegamberi? Questo il curriculum ufficiale: nato il 6 maggio 1970, laureato in Economia e commercio, è caposettore amministrativo e segretario del consorzio di bonifica Zerpano Adige Guà. Iscritto al Ccd dal 1994, dal 1997 è stato sindaco di Badia Calavena (Vr), assessore della comunità montana della Lessinia,consigliere dell’Aato di Verona e presidente della società Covigas, società per la distribuzione e la vendita del metano nella Val d’Illas.


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