L’ala trumpiana defenestra lo speaker alla Camera. Il partito repubblicano e Capitol Hill nel caos

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Caos tra le fila del GOP negli Stati Uniti. Un’ala di deputati trumpiani capitanata dal negazionista della Florida Matt Gaetz ha defenestrato lo speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy.

La terza carica dello Stato, dopo Presidente e Vicepresidente, è stata fatta fuori dai suprematisti del suo stesso partito e ovviamente non ha trovato resistenze tra gli avversari democratici. Il partito è diviso, ma Trump continua a mantenere un largo consenso con buona pace dei numerosi processi in corso, e già preannuncia il suo endorsement al prossimo candidato alla Camera, Jim Jordan. E’ la riprova di quanto affermano i sondaggi per la nomination alla Casa Bianca. Secondo le ultime analisi della Cnn, la maggior parte degli americani crede che la situazione del Paese sia critica e che qualsiasi repubblicano sostenuto dalla base del partito sia meglio dell’attuale Presidente Biden. Dalle rilevazioni il 67% degli intervistati Cnn è convinto che i dem dovrebbero scegliere un altro candidato, perché Joe Biden non riscuote più alcuna fiducia e il peso dei suoi anni non gioca a favore della sua rielezione.

McCarthy, accusato di fare l’occhiolino ai democratici rispetto al sostegno all’Ucraina e in contrasto ai principi dell’America First, aveva provato senza successo a raggiungere un compromesso rispetto ai drastici tagli alla spesa voluti dal Gop e su diverse altre questioni tra cui la legge finanziaria, ma il voto contro di lui era già atteso ed ha aperto in questa fase nuovi scenari politici. E’ la prima volta che nella storia degli Stati Uniti si verifica la paralisi della Camera, in un momento, tra l’altro, in cui si è evitato per un soffio lo shutdown del governo e i venti di guerra provenienti dal Medio Oriente imporrebbero leadership più forti.

L’attacco sanguinario ad Israele lanciato nei giorni scorsi dal gruppo palestinese Hamas ha infatti aumentato la tensione in America e in Europa, perché se sfiorati i contingenti a sud del Libano si estenderebbe il conflitto israelo-palestinese all’intero Occidente, e vanno studiate strategie ed alleanze che portino a negoziati di pace. Biden in queste ore ha assicurato massimo supporto a Netanyahu, ma con il Congresso ingessato gli aiuti non possono che essere limitati. Nonostante le divisioni interne tra la frangia più estremista e quella più moderata, resta  il fatto che i repubblicani hanno la maggioranza alla Camera con 221 seggi contro i 212 dei Democratici, e lo speaker sarà di destra, si tratta ora di trovare un accordo in tempi brevi sul nome, perché il 17 novembre il Congresso sarà chiamato a votare per evitare un altro shutdown e sarà necessario avere uno speaker che possa esercitare tutte le proprie funzioni.


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