Francesco ricorda la necessità di anteporre il “noi” all’ “io”, combattendo l’indifferenza

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La salvaguardia della dignità umana deve prevalere sul mantenimento del proprio benessere. Ad ogni persona va garantita la possibilità di una vita degna di essere spesa nella società in cui si trova. Insomma va assicurata a tutti la libera scelta di migrare senza però che questa rappresenti l’unica strada percorribile.
Papa Francesco all’Angelus è tornato a parlare del tema al centro del suo viaggio apostolico a Marsiglia. L’occasione è stata la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Francesco ricorda la necessità di anteporre il “noi” all’ “io”, combattendo l’indifferenza.
Parole che non piacciono a chi predica blocchi navali per restare padroni in casa propria. E che escogita misure “creative” come la “garanzia finanziaria”, bollata come pizzo di stato. Insomma la “cauzione” di 4.938 euro che ogni migrante che arriva in Italia e avanza richiesta d’asilo deve versare per evitare di essere trattenuto per 18 mesi nei Centri per i rimpatri.
Il decreto del ministero dell’ Interno potrebbe quasi certamente essere bloccato da un ricorso perché forti sono i dubbi sulla sua costituzionalità. Ma certo è un modo per separare i disgraziati dai superdisgraziati, di infierire ulteriormente tra chi affronta viaggi disperati (per favore andate a cinema a vedere “Io capitano” per capire che cosa sono queste mortali roulette russe). Chi scappa dai propri paesi ha già pagato dazi e pizzi altissimi a sistemi politici corrotti, tenuti in vita da violenze, brogli elettorali, corruzione, che troppo spesso sono regimi fantoccio tenuti in vita artificialmente dalle potenze occidentali che su quelle aree hanno pretese economiche e militari.
Questa eufemistica “garanzia finanziaria” è un ulteriore modo per estrarre sangue dalle rape, acqua dalla pietra pomice. E le cose non cambieranno neanche per gli italiani.


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