Sgrammaticature o incapacità di condannare il fascismo?

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Non si tratta di una “ sgrammaticatura”. Se fosse solo quello basterebbe una matita rossa e tutto sarebbe superato. Non è una “ sgrammaticatura” istituzionale quella del Presidente del Senato La Russa come ha dichiarato la Presidente del Consiglio Meloni. E’ un pensiero chiaro, non espresso male. E purtroppo è un pensiero che spiega, ancora una volta, che FdI non rinuncia alla sua radice. Che è, storicamente, fascista. Perché lo era Il Movimento Sociale il cui filo diretto con il partito dell’estrema destra italiana non vuole essere reciso. Anche perché i voti dei nostalgici fanno comodo, specie quando a votare va meno della metà degli elettori.
Ma poi, diciamolo: cosa rimarrebbe di FdI senza il richiamo ai busti di Mussolini, ai saluti romani, alle strizzatine d’occhio ai gruppi neofascisti che riprendono vigore nella società italiana. E nelle curve degli stadi dove ormai i simboli fascisti vengono esposti senza vergogna e nel colpevole silenzio di chi dovrebbe agire per rimuoverli per sempre. Non c’è alcuna volontà di chiudere con quella “matrice”. Persino nei linguaggi. Pensate davvero che sia casuale il ricorso a termini come “globo terracqueo”? O progetti di legge per punire i “ forestierismi”? E’ l’ennesimo tentativo di rimettere in circolazione rottami, anche linguistici, del ventennio. Legittima una politica di destra da parte di un governo che ha vinto le elezioni a destra. Ci mancherebbe altro. E legittimo è l’esercizio della opposizione a quella politica di destra. E’ la democrazia. Gli elettori decideranno di nuovo tra cinque anni chi scegliere. Già, le democrazia. Una grande conquista. Peccato che FdI non voglia riconoscere che per governare il paese ha sfruttato proprio il sistema democratico, quello che i fascisti avevano abbattuto, insieme a chi avrebbe voluto difenderlo. Peccato che FdI non abbia il coraggio di riconoscere che grazie alla lotta partigiana che ha supportato le azioni militari degli alleati, il fascismo è stato battuto e i nazisti, che occupavano illegittimamente l’Italia, ricacciati indietro. Perché la resistenza ha prodotto la libertà. Quella che anche FdI utilizza, legittimamente, per governare. I fascisti quella libertà l’avevano cancellata a suon di olio di ricino, bastoni e assassinii. E rappresaglie, insieme all’occupante nazista. Rappresaglie in ogni angolo del nostro paese. Le rappresaglie colpivano i partigiani e interi paesi, donne, vecchi, bambini innocenti. Avevano uno scopo: scoraggiare la resistenza, scatenare il terrore per far recedere gli italiani che si erano ribellati al fascismo, a lottare. Uccidendo, e uccidendo ancora. Come alle Fosse Ardeatine. Chi si è battuto per la libertà non è uguale a chi quella libertà aveva cancellato. Questa equiparazione non sarà mai possibile. Per questo qualcuno cerca di cancellare la storia, di indebolire la memoria. Perché gli eredi del Movimento Sociale non riescono ad ammettere che i fascisti erano dalla parte del torto, dalla parte della dittatura, dalla parte della violenza. E per questo non parteciperanno alle celebrazioni del 25 aprile. Non per “sgrammaticature istituzionali”. Per incoerenza manifesta e incapacità di condannare in modo definitivo ed inequivocabile il fascismo.


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