La pace è la grande sconfitta, rimettiamoci in marcia

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Edizione speciale per la tradizionale iniziativa tra Perugia e Assisi per esprimere solidarietà a tutte le vittime innocenti dei conflitti ed esortare i responsabili politici ad elaborare una proposta per un immediato “cessate il fuoco

È una notte che dura un anno quella tra il 23 e il 24 febbraio. La notte in cui cade il primo anniversario dell’inizio del conflitto in Ucraina. Non eravamo ancora usciti dalla crisi pandemica che un virus ben più crudele si è insediato nel cuore del nostro continente. Quell’Europa che, uscita dalle catastrofi delle due guerre mondiali, pensava di aver ormai guadagnato quegli anticorpi alla guerra e di rappresentare un faro per la pace nel mondo.

Di qui la necessità di un’edizione speciale della tradizionale iniziativa della Marcia Perugia-Assisi per esprimere solidarietà a tutte le vittime innocenti dei conflitti ed esortare i responsabili politici ad elaborare una proposta per un immediato “cessate il fuoco”. Con il coordinamento di Articolo 21 ci ritroviamo ad Assisi per rilanciare l’appello di pace rifiutando ogni logica di assuefazione alla violenza e alla brutalità. Siamo convinti che sia necessario lavorare a tutti i livelli affinché si rivelino profetiche le parole di Zelensky: sarà l’anno della pace. E ci uniamo a papa Francesco e al suo invito a pregare e a raccoglierci per questo grande dono: la pace. Se solo gente comune potesse governare non avremmo mai avuto questa e ogni altra guerra. Tuttavia, la sua voce si scontra con la sordità della politica, prigioniera della logica della guerra e degli interessi economici. C’è bisogno allora di interrogare i nostri governanti e aprire un confronto aperto, pubblico, che stimoli l’impegno fattivo di tutti coloro che hanno la responsabilità e la facoltà di impedire l’irreparabile.

Nella notte della guerra non possiamo dormire sonni tranquilli! Rinnoviamo, dunque, il grido di don Tonino Bello e diciamo: In piedi costruttori di pace!

Fonte: Huffington Post


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