Tunisia, giornalista rischia sette anni di carcere per un’intervista ad Al Jazeera 

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Salah Attia, proprietario e direttore del quotidiano online tunisino Al Ray Al Jadid, è sotto processo dal 26 luglio per “denigrazione delle forze armate”, “accuse infondate nei confronti di un pubblico ufficiale” e “danno arrecato a terzi per mezzo delle reti di telecomunicazione”.

Attia è in carcere dall’11 giugno. Il giorno prima, nel corso di un’intervista all’emittente televisiva Al Jazeera, aveva dichiarato che il presidente Kais Saied – che il 25 luglio 2021 ha assunto pieni poteri ed è responsabile di un profondo declino della situazione dei diritti umani – aveva ordinato all’esercito di chiudere la sede dell’Unione generale tunisina del lavoro, il principale sindacato del paese, ma che l’esercito aveva rifiutato di eseguire l’ordine, così come un altro ordine di Saied di porre agli arresti domiciliari alcuni leader politici.

Attia è imputato civile in corte marziale, in spregio della norma del diritto internazionale che vieta che civili siano processati da tribunali militari. Il 16 agosto si è svolta la terza udienza. In caso di verdetto di colpevolezza, potrebbe scattare una pena complessiva di sette anni di carcere.


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