Pippo Delbono nel suo avvolgente “Amore”, tra fado e e poesia ci riconduce alla nostra ferita originaria

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In campo rosso un albero stecchito. Una donna, vestita di nero, a piedi scalzi, scarpe rosse in mano, racconta e canta la sua origine africana. L’Angola è stato colonia portoghese. E’ la cantante Aline Frazão. Inizia così in Portogallo questo ennesimo viaggio dell’anima sull’impervia erta di “Amore”, prezioso spettacolo di musica e poesia di Pippo Delbono intorno al tema centrale della nostra esistenza al di là del tempo e dello spazio: il bisogno e la ricerca d’amore, a tutte le latitudini, in tutte le creature viventi. Raffinate suggestioni estetiche, virtuosismi del canto e della danza, struggente licitazione dei versi, gesti di tenero accudimento o di crudele espianto del cuore dal petto dell’amato, vibranti e sapienti luci a disegnare sulle pareti uno spettacolo parallelo di ombre o figure geometriche colorate su cui si stagliano i corpi dei cercatori d’amore, formano splendidi quadri in successione, segnati dalla voce possente del grande cantore Pedro Jòia, accompagnato dalla magica chitarra di Miguel Ramos, che intona la malinconia struggente del fado portoghese, alternandosi all’inconfondibile voce del creatore-regista-interprete fuori scena, che sgrana e sussurra i versi immortali del suo rosario, in una densa preghiera laica che illumina l’azione. E’ un rito. Si compie sul palco, ma noi spettatori partecipiamo consapevoli, nella sacralità dello spazio teatrale divenuto tempio. Sacro è abbracciare un essere in cerca d’amore. Sacro è danzare insieme tenendosi per mano intorno ad un albero, evocando la danza di Matisse. Sacro è donare collane in processione, vestendola, all’effigie della Dea Madre dall’imponente seno nudo. Sacro è vestire di rami fioriti l’albero disseccato che, racconta una voce, se innaffiato ogni giorno può germogliare. Un invito sine cera ad amare senza condizioni, senza retorica, senza temere il dolore, senza gli inutili orpelli del “se” e del “ma”.

Coinvolgente per la bellezza  ricercata delle scene, la malinconia struggente del canto, la ricchezza dei testi da De Andrade a Rilke, a Filipe, a Prévert, la forza interpretativa degli attori, “Amore”, spettacolo denso di emozionanti emozioni e di un uso sapiente  e amorevole delle tecniche teatrali, è un delicato abbraccio all’umanità, ponendosi al vertice di un percorso fecondo che ha visto Delbono protagonista di pièce dove la scena carnalmente si popola dei suoi fantasmi dal cuore pulsante, in una ricerca artistica e umana costante e feconda di sé e del mondo. Un dono da non perdere.

Un lungo applauso scrosciante ha suggellato la fine del rito che rimane come un’eco nella nostra anima affamata d’amore.

 

Che altro può una creatura se non amare

tra creature, amare?”

Carlos Drummond De Andrade

AMORE

uno spettacolo di Pippo Delbono

con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Aline Frazão, Mario Intruglio, Pedro Jóia, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Miguel Ramos, Pepe Robledo, Grazia Spinella

musiche originali di Pedro Jóia e di autori vari

collaboratori artistici Joana Villaverde (scene), Elena Giampaoli (costumi), Orlando Bolognesi (luci), Tiago Bartolomeu Costa (consulenza letteraria)

suono Pietro Tirella, capo macchinista Enrico Zucchelli

responsabile di progetto in Portogallo Renzo Barsotti, responsabile di produzione Alessandra Vinanti, organizzazione Silvia Cassanelli, amministratore di compagnia Davide Martini
direttore tecnico tournée Fabio Sajiz
personale tecnico in tournée Pietro Tirella/Giulio Antognini (suono), Elena Giampaoli (costumi), Orlando Bolognesi/Alejandro Zamora (luci), Enrico Zucchelli/Mattia Manna (scena)

produttore esecutivo Emilia Romagna Teatro Fondazione
coproduttori associati São Luiz Teatro Municipal – Lisbona, PirilampoArtesLda, CâmaraMunicipal de Setubál, Rota Clandestina, Ministeri da Cultura – DirecçãoGeralDasArtes (Portogallo) e Fondazione Teatro Metastasio di Prato (Italia)
coproduttori Teatro Coliseo, Buenos Aires, Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, ItaliaXXI (Argentina), Comédie de Genève (Svizzera), Théâtre de Liège (Belgio), Les 2 Scènes – ScèneNationale de Besançon (Francia), KVS Bruxelles (Belgio)
con il sostegno del Ministero della Cultura (Italia)

foto Luca Del Pia, Estelle Valente Teatro São Luiz

si ringraziano per la messa a disposizione dei costumi per le prove São Luiz Teatro Municipal di Lisbona, Théâtre de Liège e la Compagnia Teatro O Bando

Al Teatro Verga di Catania fino al 3 Aprile

Pippo Delbono nel suo avvolgente “Amore”, tra fado e e poesia ci riconduce alla nostra ferita originaria


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