Viterbo, raid nazifascista sul murales dedicato ad Adil Belakhdim

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Raid nazifascista a Viterbo sul murales dedicato ad Adil Belakhdim, il sindacalista travolto e ucciso da un autista che con il suo camion aveva forzato il blocco della manifestazione davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate, appena pochi mesi fa.

“Adil, ucciso dai padroni mentre lottava”, si leggeva sul murales. Un paio di sere fa quel disegno è stato sfregiato e qualcuno lo ha coperto con una svastica nera.
 
Sfregiare il murales di Adil, un lavoratore immigrato morto ammazzato mentre scioperava, significa sfregiare un simbolo e tutto ciò che esso rappresenta. Ma ci fornisce anche un altro dato significativo: l’estrema destra neofascista si sta radicalizzando.
 
Ancora una volta, dopo l’assalto alla sede nazionale della CGIL, un brutto segnale che deve riportare al centro del dibattito istituzionale l’impegno a portare fuori dal perimetro di legge tutti i partiti, gruppi e movimenti di matrice neofascista, palestre della propaganda e della radicalizzazione dell’estrema destra.

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