No all’aggressione dell’Ucraina – Lettera aperta all’Ambasciatore Razov

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Ambasciatore Sergey RAZOV

l’invasione delle province ucraine di Lugansk e Donetsk da parte del suo Paese è una regressione alla legge del più forte, che pensavamo bandita negli stati più progrediti. E’ avvilente vedere come il Presidente Putin si sforzi di mascherare questa aggressione come risposta ad una presunta violazione altrui. Qui in Europa, è dal tempo della favola del ”Lupo e l’agnello” (Esopo, VI secolo a.C.) che sappiamo come i prepotenti si armino di vittimismo per aggredire, invocando la legittima difesa per un sopruso inventato.
Il Presidente Putin, con questa invasione, ha lanciato una sfida di apnea, per vedere se resisterà più la Russia senza i capitali derivanti di gas all’Europa o viceversa. Questo atteggiamento sprezzante dei buoni rapporti internazionali denota la frustrazione dell’intera classe politica russa per non aver saputo portare il Paese a competere sul campo industriale, come per esempio ha scelto di fare la Cina, pur con molti limiti. E così – come il ragazzone timido diventa bullo perché non sa parlare – la Russia si affida all’aggressione delle armi, perché non sa competere.
Ambasciatore Sergey RAZOV,
siamo amici del popolo russo e vedere come viene condotto verso il degrado della guerra ci fa star male. Quindi le affidiamo tutta la nostra preoccupazione e la netta condanna per la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina, affinché riferisca al suo Governo la nostra forte richiesta di avviare negoziati di pace. Prima che la pandemia della guerra dilaghi. Prima che lunghe apnee riducano interi continenti allo stato cianotico.

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