Attivista di Legambiente querelata per diffamazione dopo le denunce sugli abusi edilizi lungo la costa laziale. L’autore è vicesindaco

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In Italia ci sono talmente tanti amministratori pubblici sotto tiro che è stata costituita un’associazione, Avviso Pubblico, che si occupa del fenomeno e porta il conto degli episodi minacciosi in danno di esponenti politici. Per la prima volta, probabilmente, invece si assiste ad un’azione contraria. A Terracina sono le associazione civiche, in specie Legambiente,a subire pressioni e minacce da parte di amministratori locali. La storia è stata raccontata dal sito “La Nuova Ecologia” e riguarda un brutto abuso urbanistico commesso nella cittadina laziale, per il quale è in essere un procedimento penale in cui si è verificata una soffiata ad uno degli indagati. Soffiata che secondo la Procura di Latina sarebbe arrivata dal vicesindaco della città, sentito nello stesso procedimento come persona informata sui fatti e dunque tenuto a rispettare il segreto istruttorio, obbligo violato in una telefonata ad un indagato. Ma il bubbone vero si snoda a latere di questa storia e riguarda la battaglia del circolo di Legambiente, la cui responsabile locale era stata querelata proprio dal vicesindaco al tempo in cui aveva sollevato il problema dell’abuso edilizio in un prestigioso palazzo storico sul lungomare della città. Da tempo Legambiente si batte contro il restyling dell’immobile in quanto ne potrebbe sconvolgere per sempre l’assetto originario ed è infatti su questo che si concentrano le indagini della Procura. Per aver fatto presente tali criticità la delegata del Circolo Legambiente, Anna Giannetti, è stata querelata, appunto, dal vicesindaco di Terracina. L’area sotto osservazione degli investigatori è denominata ex ProInfantia e il progetto cosiddetto “di recupero” è stato presentato dalla Fondazione Società Romana Pro Infantia, alla quale nell’ottobre del 2020 è subentrata la società Residenze Circe srl. Il progetto prevede la demolizione degli immobili esistenti e la costruzione al loro posto di due palazzi di cinque piani con piscina e campi da padel. L’area ad oggi è sotto sequestro su richiesta della Procura.
Questa storia fu denunciata da Legambiente ad inizio anno e poco dopo è entrata nell’ordine del giorno di un tesissimo consiglio comunale incentrato sulla questione e tenutosi il 25 gennaio 2021. Il vice sindaco aveva sporto querela contro la presidente del circolo locale dell’associazione ambientalista per diffamazione aggravata a mezzo stampa, ritenendola colpevole di essersi sentita immotivatamente minacciata dalle parole da lui pronunciate in quella seduta. La querela contro la Giannetti è stata archiviata ma restano le schegge velenose di questa storia. Infatti nel consiglio comunale di gennaio il vicensindaco difese a spada tratta l’operato dei suoi uffici sul rilascio del permesso di costruire per la lottizzazione della ex Proinfantia. Ma poi aggiunse dell’altro paventando controlli mirati, volti ad accertare presunte irregolarità su proprietà immobiliari private della Giannetti (anche fuori dal Comune di Terracina) e sempre in aula rese, di fatto, pubblici dati sensibili dell’attivista. Quel consiglio comunale si tenne pochi giorni dopo il sequestro preventivo del cantiere ex Proinfantia, avvenuto il 31 dicembre 2020. Dunque la tensione a gennaio a Terracina si tagliava a fette. La Giannetti si disse molto scossa dalle parole pronunciate dal vicesindaco in aula, le considerò una sorta di “avvertimento” o ritorsione per la sua denuncia sul cantiere Proinfantia. Per queste considerazioni la donna fu denunciata per diffamazione. Insomma qualcosa di molto anomalo è accaduto attorno a quello che poteva restare un “semplice” argomento di contestazione contro un maxi abuso edilizio, un argomento dialettico, pur serrato senza ulteriori strascichi come invece è stata la querela per diffamazione dell’amministratore contro l’attivista. “È evidente che la querela del vice sindaco contro di me in qualità di presidente di Legambiente Terracina e consigliere nazionale dell’Associazione, e presentata dopo pochi giorni dal suo inquietante e ambiguo discorso pronunciato in Consiglio comunale, si iscrive in una strategia tesa a  colpire e mettere a tacere l’Associazione più attiva sul caso ex Proinfantia e su tante altre spinose vicende che riguardano la città. – dichiara in una nota Anna Giannetti – La querela nei miei confronti sembra poter essere assimilata alla Slapp (Strategic Lawsuit Against Public Participation), ovvero una querela strategica per ostacolare la partecipazione pubblica, per distogliere tempo ed energia, per soffocare critiche legittime e da utilizzare come deterrente per le inchieste scomode, ovvero una di quelle querele che oggi si definiscono anche querele-bavaglio e che sono oggetto di grande approfondimento a livello legislativo italiano e recentemente anche a livello europeo”. “Posso poi confermare di aver percepito già in precedenza altri velati avvertimenti da parte di un altro rappresentante dell’Amministrazione, il quale aveva ammonito, già alla fine dell’anno scorso, tutti i cittadini che osavano criticare l’Amministrazione, paventando querele, con un ‘sinistro’ post su Facebook in cui tuonava ‘stateve accuert’, ovvero ‘state attenti’”, prosegue la presidente di Legambiente Terracina. “Il fatto poi che sia stata richiesta da parte del Pubblico Ministero l’archiviazione della querela, ritenendola infondata, non ha fermato il vice sindaco Marcuzzi, il quale ha continuato con altri allusivi post su Facebook e si è poi opposto alla richiesta di archiviazione del Pm. Mi auguro sia fissata presto l’udienza preliminare in modo che io possa rappresentare dettagliatamente al giudice tutto quello che ho patito in questi mesi per il solo fatto di aver denunciato un presunto abuso edilizio, abuso poi accertato dagli organi inquirenti e conclusosi con cinque rinviati a giudizio”.


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